Le inchieste

Vitalizi e lotta al gioco d’azzardo, le battaglie del “Trentino”

Grazie a uno scoop del nostro quotidiano è emerso il sistema delle attualizzazioni che garantiva maxi assegni agli ex consiglieri. Da lì sono poi nate le campagne e la raccolta firme per regolamentare le macchinette mangiasoldi



TRENTO. Sono state due le grandi battaglie portate avanti negli anni recenti dal Trentino. La prima ha riguardato il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, soprattutto dopo la legge 6 del 2012 che aveva previsto le ormai famose maxi attualizzazioni, ossia la possibilità per gli ex consiglieri di incassare in un’unica soluzione assegni a molti zeri in cambio di una riduzione del vitalizio mensile. Una legge che, quando il meccanismo venne allo scoperto grazie allo scoop di Trentino e Alto Adige, suscitò notevoli reazioni in tutta Italia.

La seconda battaglia nella quale i nostri giornali si sono impegnati a fondo è stata quella per regolamentare il gioco d’azzardo, soprattutto quello della porta accanto, quello con le slot machine che, fino a pochi anni fa, campeggiavano in moltissimi locali pubblici, con regole molto blande e scarse protezioni sociali a tutela dei poveri malcapitati che sviluppavano una vera e propria dipendenza dal gioco d’azzardo.

Un giro d’affari che aveva raggiunto il miliardo all’anno in regione. I nostri giornali hanno lanciato una raccolta di firme per regolamentare il fenomeno. Ne è nato un movimento che ha portato all’adozione di normative che hanno previsto distanze ben precise delle slot machine dai luoghi sensibili, come le scuole, e altre forme di protezione.

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