Violenze e vessazioni nei confronti della compagna, imprenditore agricolo trentino in manette
L'ultimo episodio a metà novembre, quando la donna si è presentata al Santa Chiara con una frattura all'orbita oculare
TRENTO. Nella serata di ieri, 2 dicembre, la Squadra Mobile della Questura di Trento ha arrestato, su delega della Procura della Repubblica di Trento, C.L., un piccolo imprenditore agricolo trentino di 39 anni, perché negli ultimi quattro anni ha più volte malmenato e vessato, fisicamente e psicologicamente, la sua compagna, una donna trentina di 30 anni, madre di quattro figlio minori, di cui tre avuti da una precedente relazione, ed una dall’uomo che l’ha maltrattata.
Nella serata del 13 novembre la donna si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Chiara” di Trento, per farsi medicare. All’esito della visita è scaturito che avesse riportato una frattura composta dell’orbita oculare sinistra. In sede di refertazione la donna non ha voluto aggiungere alcunché su come si fosse procurata la lesione all’occhio. Ma nella stessa serata è stata raggiunta dagli investigatori della Squadra Mobile, allertati dai medici del nosocomio di Trento, che l’hanno immediatamente ascoltata.
Nel corso dell’audizione, divenuta di fatto una vera e propria denuncia, la donna ha raccontato di maltrattamenti e violenze, fisiche e psicologiche, patite dal almeno quattro anni dal suo compagno, già ammonito dal Questore di Trento due volte, nel 2015 e nel 2017 per violenza domestica nei confronti di una precedente compagnia e dell’attuale.
Dai racconti della donna, che sono stati riscontrati attraverso le indagini portate avanti dalla Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, è emerso un panorama di episodi violenti iniziati nel 2016. Addirittura mentre fosse incinta del bambino, nato dalla relazione con il suo aggressore, quest’ultimo, all’esito di una banale discussione, l’aveva afferrata per il collo e colpita ripetutamente con delle testate in volto. Continuando nel racconto agli agenti della Questura di Trento, la vittima ha riferito di innumerevoli episodi di violenza, mai denunciati per paura di ulteriori ritorsioni da parte del suo compagno.
I più gravi sono avvenuti nell’anno 2017, quando la ragazza era stata colpita con ripetuti pugni all’occhio ed al naso, e nel 2019, quando, malgrado avesse subito un’operazione chirurgica, e fosse ancora convalescente, il compagno le aveva sferrato un calcio; nel corso di quest’anno, poi, la vittima è stata letteralmente scaraventata per le scale dal convivente dopo una discussione.
Ma l’episodio che indotto la donna a non sopportare più le angherie del suo convivente è avvenuto lo scorso 13 novembre, allorché la furia dell’uomo non avrebbe risparmiato la figlia diciasettenne della donna, se quest’ultima non si fosse frapposta ricevendo un violento colpo all’occhio.
Nella serata del 13 novembre la vittima, infastidita dal comportamento scomposto del suo compagno, che aveva sputato nel lavandino della cucina appena pulito, lo ha apostrofato come incivile e maleducato. Di contro l’uomo si è scagliato contro la convivente, storcendole con forza il braccio e contemporaneamente sferrandole un pugno sulla schiena. A questo punto è intervenuta la figlia della donna, che ha tentato di liberare la madre dalla morsa violenta dell’aggressore. L’uomo, incurante si trattasse di una ragazza minorenne, ha caricato il braccio per colpirla con un pugno. Ma la madre, resasi conto di quanto stava per accadere, ha scansato la figlia, preferendo ricevere lei il colpo violento, che l’ha costretta ad andare in ospedale.
L’uomo è attualmente detenuto in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione dei suoi genitori in provincia di Trento.