il caso

Violenza sulle donne, Segnana rivendica: “In Trentino i progetti ci sono”

La consigliera della Lega: “Grande attenzione alla formazione degli operatori. Ma anche i genitori devono fare la loro parte”

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TRENTO. "A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne credo che lo Stato, le Regioni le Province, la scuola possano mettere a disposizione gli strumenti, ma non possono sostituirsi al ruolo fondamentale di educatore della famiglia". Lo afferma consigliera provinciale della Lega, Stefania Segnana. "Credo che dobbiamo domandarci quali valori stiamo trasmettendo ai nostri figli, che tipo di educazione stiamo dando loro, cosa possiamo e dobbiamo fare per aiutare i nostri figli a crescere con i valori del rispetto, dell'amore, della non violenza", prosegue Segnana ricordando che "la prima giunta Fugatti ha approvato le 'Linee di indirizzo per la prevenzione ed il contrasto della violenza sulle donne 2023/2024' ed ha posto grande attenzione alla formazione degli operatori". "Abbiamo potenziato - aggiunge la consigliera leghista che nella precedente legislatura è stata assessora alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - i servizi antiviolenza con il bando per un nuovo Servizio residenziale per il triennio 2024-2026, un nuovo Servizio centro antiviolenza per il triennio 2024-2026 e abbiamo continuato a promuovere la cultura delle pari opportunità presentando e portando avanti nuovi progetti".

"A metà legislatura abbiamo approvato l'assegno di autodeterminazione destinato alle donne vittime di violenza prese in carico dal Servizio sociale territoriale. Le donne che siamo riuscite ad aiutare sono state 52 nel 2022 e 43 nella prima metà del 2023. Abbiamo previsto la costituzione di un gruppo interistituzionale con il compito di elaborare piani coordinati di supporto e protezione delle vittime nei casi di alto rischio", conclude Segnana.













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