Via libera al declassamento della protezione del lupo
Lo ha deciso il Comitato permanente della Convenzione di Berna. Adesso i paesi avranno più margini di manovra nella gestione delle popolazioni. Protestano gli animalisti
BOLZANO. Via libera del Comitato permanente della Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa alla proposta dell’Unione europea – appoggiata anche dalla Svizzera – per declassare lo status del lupo da specie particolarmente protetta a specie protetta.
Non è solo una questione semantica. Il passaggio dall’una all’altra consentirebbe un maggior margine di manovra nelle politiche di gestione dei branchi di lupi e nel loro abbattimento ove si ritenga necessario e fatta salva la volontà di non mettere a rischio l’esistenza stessa delle popolazioni di lupi.
L’Europa richiama “un’analisi approfondita dello status” del carnivoro sul suo territorio, e riferisce di una popolazione in crescita, soprattutto nei Balcani, nei Paesi nordici, in Italia e in Spagna. Secondo Bruxelles, questa espansione ha comportato difficoltà “dal punto di vista della coesistenza con le attività umane, in particolare a causa dei danni causati al bestiame, che hanno raggiunto livelli significativi”.
Protestano le associazioni animaliste: “Questa è una sconfitta per la natura e per la scienza. Una scelta che rischia di riportarci indietro di decenni” – ha dichiarato Daniele Ecotti, Presidente di Io non ho paura del lupo, Associazione italiana da anni impegnata nella conservazione del lupo e nella sua coesistenza con le attività umane. – “Abbiamo il dovere morale e scientifico di proteggere questa specie, non solo per il suo valore intrinseco, ma per l’equilibrio degli ecosistemi e per il futuro delle generazioni che verranno”.