Una classe di liceali studia una App per chi non ha voce
Borgo. Dalla scuola alla Giornata Internazionale della Disabilità che si è tenuta qualche tempo fa al Muse: è l’esperienza vissuta dalla classe 5ª del Liceo delle Scienze Applicate dell’istituto...
Borgo. Dalla scuola alla Giornata Internazionale della Disabilità che si è tenuta qualche tempo fa al Muse: è l’esperienza vissuta dalla classe 5ª del Liceo delle Scienze Applicate dell’istituto Degasperi. Quando inclusione non è solo una parola ma un impegno quotidiano, lo sforzo è tanto ma grandi sono anche le soddisfazioni. «È quello che da qualche anno stiamo cercando di fare al Degasperi, ed è un bel risultato essere riusciti a portare al Muse, in una giornata così speciale, un’intera classe del nostro Istituto a testimoniare il percorso fatto in cinque anni» spiega Giovanna Molinari, responsabile Bes della scuola.
Un percorso pieno di aneddoti semplici, vissuti da ragazzi in crescita che, giorno dopo giorno, imparano a conoscere anche chi è meno fortunato, a capirne i bisogni, a mettersi nei suoi panni fino a sentirlo amico e maturare la voglia di provare, ciascuno con le proprie competenze, ad aiutarlo. Ecco allora che, quasi naturalmente, nei ragazzi delle scienze applicate, è nata l’idea di progettare una App capace di dar voce ai pensieri di chi purtroppo non riesce ad articolare le parole.
«Al di là del progetto, questi nostri studenti rappresentano un’idea bella di scuola in cui si cresce, esperienza dopo esperienza, tutti insieme, nessuno escluso e ci si abitua a non avere paura dell’altro ma ad aver voglia di conoscerlo e, se possibile, ciascuno nel suo piccolo, ad aiutarlo» prosegue l’insegnante. Partecipare a questa giornata ha dato modo a tutti i presenti, e non solo ai ragazzi, di riflettere ancor di più sul fatto che insieme si sta bene e che è dovere di tutti, amministratori in primis ma anche comuni cittadini, fermarsi a riflettere sulla necessità e i bisogni degli altri. M.C.