Sul Monte Civerone le spoglie di un soldato austroungarico
La scoperta. L’ha fatta la Forestale di Borgo monitorando l’area della trincea riaffiorata tra i faggi in seguito alla tempesta Vaia. Sono stati trovati anche il bottone della divisa trafitto dallo sparo che ha ucciso l’uomo e il proiettile
Castelnuovo. I resti di un soldato austro-ungarico sono stati rinvenuti sul Monte Civerone. Il ritrovamento è stato fatto dal Corpo Forestale di Borgo Valsugana e risale a poco prima del lockdown. Le spoglie ed i cimeli si trovano ora al Museo della Grande Guerra di Borgo.
A distanza di oltre 100 anni dalla conclusione del primo conflitto mondiale, le montagne restituiscono dunque ciò che hanno custodito per tutto questo tempo: segni, cimeli e le vittime di quella grande tragedia, quei soldati protagonisti delle tante battaglie di cui suo malgrado è stato teatro il territorio della Valsugana.
Va ricordato che nei mesi antecedenti il lockdown il Corpo Forestale trentino è stato impegnato in una intensa attività a tutela e presidio del territorio provinciale, che ancora conserva le testimonianze e le ferite della guerra. Ciò ha portato dapprima al ritrovamento dei resti di un uomo ad opera del personale della stazione forestale di Rovereto e Vallarsa, successivamente al sequestro di numerosi reperti bellici alle pendici dei ghiacciai dell’Adamello e Presanella da parte del personale forestale della zona di Tione ed infine a quest’ultimo rinvenimento sul monte Civerone, alle pendici dell’Ortigara, di un soldato della Grande Guerra, da parte della Guardia Forestale di Borgo.
Un ritrovamento non in alta quota, a seguito del ritiro dei ghiacciai ma tra i boschi di faggio del Civerone. A riaffiorare una trincea, portata alla luce dagli schianti della tempesta Vaia. Monitorando quest’area, il personale del Corpo Forestale ha rinvenuto le spoglie del soldato ed alcuni oggetti a lui appartenuti. La peculiarità del rinvenimento riguarda il ritrovamento di un bottone della divisa trafitto da un proiettile, bottone che ha permesso di risalire al fatto che il caduto militava nella fanteria austroungarica. Insieme al bottone è stato trovato anche il proiettile che l’ha ucciso, partito da un fucile da guerra dell’esercito italiano, estremamente preciso. E’ quasi certo che il soldato sia una delle tante vittime delle battaglie che si sono succedute in Valsugana nel 1917: sul Civerone, ma anche sulla vicina Ortigara, montagna il cui nome è associato al terribile scontro che nel giugno 1917 portò alla morte di oltre 25.000 uomini per l’esercito italiano e di quasi 9.000 per quello asburgico.
Come da procedura, la segnalazione del ritrovamento di resti umani è stata fatta a tutte le autorità competenti. La salma, recuperata dal personale forestale, è stata portata presso la camera mortuaria del Comune di Castelnuovo e, dopo le analisi volte a cercare di restituire un’identità al milite, a breve verrà tumulata nel cimitero austro-ungarico di Monte Civerone, dove ha combattuto ed ha incontrato la morte. Gli oggetti a lui appartenuti, e in particolare il bottone della divisa e il proiettile, sono conservati nella sala espositiva della "Mostra permanente della Grande Guerra in Valsugana e sul Lagorai" di Borgo (visitabile il mercoledì dalle 9.30 alle 12, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30).
Capita spesso che i forestali trentini, nella consueta attività di tutela e presidio del territorio, si imbattano in ritrovamenti legati alla Grande Guerra, soprattutto al termine del periodo di frequentazione turistica delle montagne. «Gli ultimi interessanti rinvenimenti a cura del personale del corpo forestale riguardano dei reperti collegati a soldati caduti durante la Grande Guerra tumulati sommariamente sui teatri di guerra ora divenuti boschi imponenti. Altri sono stati rinvenuti sulle pendici dei ghiacciai– spiega il commissario forestale Stefano Montibeller – Si tratta non solo di reperti bellici, bombe o armi, ma anche attrezzature legate a attività topografiche, cartografe e documenti storici».