Strage di Sant’Anna, la verità di Vezzoni
Tesino. Si è tenuta sabato scorso, all’interno della splendida cornice offerta da Palazzo Trentini, la presentazione dell’ultimo libro dello storico versiliese Giuseppe Vezzoni “Quel 12 agosto 1944 a...
Tesino. Si è tenuta sabato scorso, all’interno della splendida cornice offerta da Palazzo Trentini, la presentazione dell’ultimo libro dello storico versiliese Giuseppe Vezzoni “Quel 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema – Tre italiani la mattina della strage in località Bambini”.
«Un’iniziativa grazie alla quale – racconta la presidente dell’associazione organizzatrice dell’evento, Graziella Menato del Centro Tesino di Cultura – è stato possibile omaggiare tutti coloro che il 12 agosto di 75 anni fa persero la vita per mano delle truppe naziste, martiri di quella che passerà poi alla storia come la terribile strage di Sant’Anna. In particolare – prosegue – l’occasione è stata l’ideale per celebrare, come spesso è accaduto negli ultimi mesi, l’importante figura del “castelazzo” don Fiore Menguzzo, parroco a Mulina di Stazzema, che quel fatidico 12 agosto del ‘44 fu costretto ad assistere impotente alla strage della sua famiglia prima di venir egli stesso passato per le armi ad opera dei soldati tedeschi. Il tutto – sottolinea sempre Menato – attraverso autentiche novità documentarie riguardanti aspetti della vicenda sino ad oggi sconosciuti o ancora inesplorati». «Sì perché – come ricorda proprio Vezzoni – in questo mio personalissimo percorso di ricerca della verità, lungo ben 28 anni, molte sono ancora le zone d’ombra che debbono essere esplorate. Prima su tutte, la questione relativa alla presenza e la responsabilità di alcuni italiani collaborazionisti nell’economia della strage – fa sapere – così come confermatami dalle testimonianze dei pochissimi sopravvissuti all’eccidio». Una verità scomoda, forse troppo scomoda, che in questi anni ha portato l’autore a considerarsi un vero e proprio corpo estraneo all’interno della stessa comunità di appartenenza. «Una comunità che in gran parte evidentemente – sentenzia lo storico – preferisce dimenticare anziché disseppellire verità fin troppo dolorose».
Alla presentazione del libro, che si è svolta con il patrocinio morale della presidenza del consiglio provinciale all’interno della splendida cornice offerta dalla maestosa “Sala Aurora”, sono intervenuti, accanto all’autore Giuseppe Vezzoni e a Graziella Menato del Centro Tesino di Cultura, Mario Cossali e Sandro Schmid, rispettivamente presidente ed ex presidente dell’Anpi del Trentino, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, oltre ad Anselmo Baroni, professore aggregato di lettere e filosofia dell’Università di Trento. «A loro va il mio grazie più sincero – conclude Menato – per il fondamentale ed indispensabile apporto nell’organizzazione dell’evento».FA.F.