Scurelle, due capannoni scoperchiati dal vento
Non solo danni in Val Campelle, dove si sono schiantati 8 mila metri cubi di legname, ma anche in zona industriale alla Valsugana Sapori e Eurosichem
SCURELLE. L’evento atmosferico del 29 ottobre scorso sta diventando sempre più un ricordo per quanto riguarda la ripresa della normale amministrazione, ma è tuttavia presente nelle ferite che ha lasciato sul territorio, la stima delle quali si è fatta più precisa e dettagliata, corredata da un conto economico da ripianare negli anni a venire. Dovranno passare molti anni per ritornare alla situazione precedente il tornado, augurandosi che non ne accadano altri nel breve periodo, non tanto per i danni strutturali che costano, ma si riparano in fretta, quanto ai danni ambientali, al paesaggio e al patrimonio boschivo.
«La Val Campelle – dice il sindaco, Fulvio Ropelato -, così come ce l’ha lasciata il vento, è quella che pesa di più sul bilancio del Comune. Si stimano circa ottomila metri cubi di abete rosso schiantati che corrispondono a circa 250mila euro che forse riusciremo a recuperare quest’anno, a fronte di una forte riduzione del prelievo per gli anni a venire. Quello che il vento ha abbattuto corrisponde a circa due anni e mezzo di tagli, tenendo conto che il Comune dispone di 3200 metri cubi all’anno. Una cosa simile era successa anche nel 2000, quando erano stati abbattuti dal vento 10mila metri cubi che ci hanno fermato per un anno nella vendita a piazzale del legname, mentre negli anni successivi abbiamo registrato una riduzione del prelievo fino al 40 per cento». Scurelle, in associazione forestale, l’Associazione foreste del Lagorai – Valsugana Orientale, con Samone e Castel Ivano, il nuovo comune nato dall’accorpamento di Strigno, Spera, e Ivano Fracena, e dispone del 60 per cento del prelievo boschivo che fino a tre anni fa vendeva, appunto, “a piazzale”, cioé, le ditte incaricate disponevano i tronchi in un sito dove venivano visionati e venduti. Negli ultimi anni si è venduto “in piedi”, e chi acquistava provvedeva in proprio al prelievo. «Prelevare nelle attuali condizioni – spiega il sindaco – con gli alberi a terra, oltre a essere molto più pericoloso, comporta dei costi ulteriori che abbassano notevolmente il prezzo, penso, fino a 10 o 20 euro in più al metro cubo. Il Comune è intenzionato quindi a vendere di nuovo “a piazzale” facendo eseguire il prelievo a ditte specializzate».
Un evento che in qualche modo ha messo in risalto i “tesori” di un territorio che ha selezionato naturalmente l’abete rosso, i classici alberi di Natale ma ottimi anche nell’edilizia, dal tronco dritto che può raggiungere i 60 metri di altezza e fino ai 2 metri di diametro alla base.
Ma il maltempo ha colpito anche in paese. «Qualche comignolo – prosegue Ropelato -, tegole, insegne, fortunatamente nulla di catastrofico. Piuttosto, nella parte bassa della Zona Industriale, Asola, a ridosso dell’uscita per la SS47, sono stati scoperchiati due capannoni, quello di Valsugana Sapori e quello di Eurosichem. Uno di questi è atterrato su un altro capannone vicino, procurandovi dei danni, e nella zona parcheggi della Finstral ha distrutto l’autovettura di un dipendente».
«La nota positiva – conclude il sindaco –, forse non la sola, è che l’abbattimento degli alberi nella Val Campelle è avvenuto nel periodo giusto, con la luna buona per il taglio. In altri momenti il prelievo si sarebbe fatto molto più urgente poiché le piante a terra sarebbero marcite molto più in fretta».