Rintocchi di Maria Dolens dedicati a Lenzi e Zortea
La commemorazione. Si è svolta a Rovereto la cerimonia a 10 anni dall’incidente aereo nel quale perse la vita anche Rino Zandonai. E ieri sera Canal San Bovo ha ricordato l’ex sindaco
Primiero. E’ stata una cerimonia toccante, sinceramente sentita dai presenti, a tratti commovente: erano in tanti venerdì, alla Fondazione opera campana dei caduti di Rovereto a ricordare, a 10 anni di distanza, il tragico incidente aereo nel quale persero la vita Luigi Zortea, Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai, al rientro da un viaggio di solidarietà e amicizia tra le comunità degli emigranti trentini in Brasile. Più raccolta ed più intima è stata invece la funzione religiosa di ieri nella chiesa di Canal San Bovo, Comune dove Luigi Zortea era stato sindaco per tanti anni.
Davanti alla campana
A Rovereto a ricordare Luigi, Giovanni Battista e Rino, alla presenza dei loro familiari, sono stati Alberto Robol, reggente della Fondazione opera campana caduti, Alberto Tafner, presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, i presidenti delle Comunità di Valle coinvolte, Primiero, Valsugana e Tesino e Vallagarina e rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali. Erano presenti anche membri dei Circoli trentini nel mondo provenienti da diverse Nazioni. Efficaci anche gli intermezzi musicali del gruppo “Abies Alba”, che poi hanno concluso la cerimonia con la commovente musica del canto popolare “Merica, Merica, Merica”, poi sommessamente cantato dai presenti in sala. Subito dopo i partecipanti si sono portati al cospetto della grande campana dei caduti, dove il vescovo emerito, monsignor Luigi Bressan, ha celebrato una breve funzione di preghiera, culminata poi dai 100 austeri rintocchi della campana; il tutto molto commovente, sentito, coinvolgente, degno della memoria di tre grandi uomini.
La cerimonia nel Vanoi
Ieri nella chiesa parrocchiale di Canal San Bovo, dopo la messa celebrata dal parroco don Nicola Belli, presenti i figli di Luigi Zortea e tanti amici, hanno preso Donatella Lucian che ha portato il saluto delle Acli Trenti, e Albert Rattin sindaco di Canal San Bovo.
«E’ stata proprio la sincera passione per la nostra terra, e per le sue genti, anche quelle lontane, che condussero Luigi Zortea in Brasile – ha detto il sindaco Albert Rattin - egli ha saputo costruire e tessere rapporti con queste realtà, portando sempre la Valle del Vanoi orgogliosamente nel cuore. Anche questa sua missione, carica di grande umanità, era un modo per guardare avanti, costruire e soprattutto non dimenticare. Non dimenticare le immani sofferenze dei nostri paesani che negli anni lasciarono con grande strazio la nostra Valle, martoriata dalle alluvioni o dalla guerra per avventurarsi in un mondo lontano, del tutto nuovo e sconosciuto, con l’angoscia di non sapere cosa avrebbe loro riservato il futuro, e per costruire da sé un avvenire migliore».
Vogliamo ricordare Luigi Zortea con le parole di Angelo Orsingher. «Ho condiviso un lungo e importante percorso politico-amministrativo, essendo stato il suo vice per dieci anni. Durante questo ampio periodo ho constatato ed apprezzato molte delle abilità che lo hanno caratterizzato. Dalla sorprendente capacità a mescolare scelte con opportunità a quella di fissare strategie, proporre regole, fare sintesi».
Il ricordo
Luigi Zortea aveva le tipiche doti da leader. Parco nei giudizi, sapeva cogliere qualità in ognuno dei suoi collaboratori. Possedeva straordinarie virtù di comunicatore e trascinatore. Sapeva convincere, soprattutto portava risultati. Mitigava e smussava caratteri e possibili litigiosità con capacità non comuni. In dieci anni di costante, rispettoso e franco rapporto, ha consegnato alla comunità di Canale una moltitudine di opere pubbliche. Qualsiasi situazione avesse avuto a che fare con la crescita sociale ed economica della Valle del Vanoi era motivo di esame e discussione in giunta. Nonostante le contrarietà che si annidano in ogni situazione politica, e Luigi Zortea non ne era certo immune, aveva il senso della politica vera, quella dove si portano fatti concreti e non chiacchiere”.