«Registrate dall’Acciaieria nuove emissioni diffuse»
Borgo, Tomio di Valsuganattiva ha inviato un sollecito ad Appa, Sava e Procura «Siamo molto perplessi sul sistema di autocontrollo video da parte dell’azienda»
BORGO. Videosorveglianza delle emissioni diffuse dell'Acciaieria: Valsuganattiva torna alla carica e sollecita risposte da parte di Appa e Sava. In particolare il presidente Walter Tomio lamenta le lungaggini nell'accesso alle informazioni ambientali richieste oltre un mese fa e segnala un nuovo episodio di inquinamento dell'aria dovuto a emissioni diffuse provenienti dallo stabilimento siderurgico.
«Siamo molto perplessi per il sistema di autocontrollo delle emissioni fatto attraverso videoriprese della stessa azienda controllata», precisa Tomio, che martedì ha inviato la lettera di sollecito all'Azienda provinciale per la protezione dell’ambiente e al Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della Provincia, ma anche alla Procura della Repubblica, al Difensore Civico e al sindaco di Borgo.
«Lo scorso 31 ottobre abbiamo chiesto ad Appa e Sava di fornirci alcune informazioni relativamente al sistema di controllo visivo delle emissioni diffuse dell’acciaieria di Borgo ma ad oggi non abbiamo ancora avuto risposta», aggiunge Tomio. E prosegue: «Si tratta di informazioni semplici a nostro giudizio, ma che potrebbero rassicurare la cittadinanza sull’efficacia dei controlli pubblici rispetto ad un’attività tanto impattante sull’ambiente e sulla salute pubblica».
In questo mese l'attività di controllo da parte degli attivisti dell'associazione è continuata e lo scorso 18 novembre è stato girato un nuovo video con un cellulare, caricato su Youtube.
«Documenta ancora una volta la presenza di emissioni diffuse, non filtrate. Le nostre preoccupazioni si sono intensificate e così pure i dubbi sull’efficacia del sistema di videosorveglianza previsto dall’Autorizzazione integrata ambientale», continua Tomio, ricordando che lo scorso agosto, in sede del riesame dell'Aia dell'Acciaieria, Valsuganattiva aveva chiesto un sistema pubblico di videosorveglianza, gestito direttamente da Appa e Sava e attivo H24.
«Ma il 4 ottobre Sava ci ha comunicato di non accogliere la proposta, in quanto le immagini delle telecamere dell'azienda che inquadrano la cappa del forno fusorio sono già pubblicate sul sito www.bvs-steel.com. Si tratta di immagini visionabili solo in tempo reale, non c'è un archivio di registrazioni liberamente scaricabili. Inoltre sono statiche con refresh di alcuni secondi e la loro qualità nelle riprese notturne è molto scadente, inefficace per documentare emissioni diffuse», attacca il presidente. E quinbdi ripropone alcuni interrogativi: la Bvs srl, che gestisce lo stabilimento, ha comunicato agli organi provinciali di controllo la presenza di ripetuti episodi di inquinamento ambientale, documentabili attraverso il proprio sistema di videosorveglianza? In caso di omessa segnalazione, Appa e Sava sono riusciti autonomamente a individuarli? Quanti casi di inquinamento ambientale sono stati "scoperti" autonomamente dai due organi di controllo? E quanti fenomeni di emissioni diffuse notturne sono stati evidenziati nel 2016 con le telecamere aziendali?
©RIPRODUZIONE RISERVATA