LEVICO TERME . Sono terminati in questi giorni i lavori di schermatura dei cassonetti della raccolta dei rifiuti in vari punti della città.

«Dopo due anni di progettazione – ha detto Marco Martinelli, assessore all’ambiente – abbiamo emanato il bando e l’unica ditta che ha concorso, l’artigiano levicense Dario Bortoluzzi, si è aggiudicata i lavori per 60mila euro». Lavori che, per esempio, in via delle caserme hanno comportato l’eliminazione di 10 posti auto, ne è rimasto solo uno, in un rientro della strada separato dal parcheggio della piscina comunale da una stretta aiuola alberata.

«Si è dovuto – dice ancora Martinelli – considerare gli spazi di manovra per il camion della raccolta. A volte è inevitabile creare degli spazi morti». Vi è, infatti, un avanzamento, rispetto all’aiuola, di un paio di metri verso la strada così che gli stalli del parcheggio, occupati invero anche prima, in parte, da alcuni cassonetti disposti alla rinfusa, sono ora cancellati, e la barriera sorretta da una cornice in legno, portante una grata a quadrettoni verde, il colore ecologico per antonomasia, copre la vista dei cassonetti della carta, dell’umido, della plastica, del vetro, e della indifferenziata, soltanto agli utenti della piscina che parcheggiassero in prossimità dell’aiuola, ma paradossalmente sono piuttosto messi in evidenza per i passanti sulla via delle caserme. Due cassonetti, dell’indifferenziata con calotta predisposta per la chiave elettronica e per le ramaglie da giardino sono addirittura escluse dal recinto schermato e occupano in bella vista l’angolo a sud del piazzale.

È stato rifatto anche il fondo stradale, «ma non si fa più l’asfalto di una volta. Questo è pieno di imperfezioni», dice Tommaso Acler che con il suo gruppo politico, Impegno per Levico, aveva da tempo richiesto questo intervento di schermatura dei cassonetti, così come anche risulta tra le richieste di alcune Consulte. (f.z.)