Profughi tesini, la storia diventa una mostra 

Inaugurata a Fiorenzuola nel piacentino per ricordare i 300 sfollati della conca accolti dal 1916 al 1918



CASTELLO TESINO. Nell’anno delle celebrazioni per il centenario dalla fine della Grande Guerra la comunità di Castello ha voluto commemorare i propri profughi con una gita domenicale a Fiorenzuola d’Arda, cittadina del Piacentino che dal 1916 al 1918 ha accolto e ospitato più di 300 esuli tesini. Vecchi, donne e bambini che nel comune emiliano hanno trovato una seconda casa, sostenuti dalla disponibilità e solidarietà dei fiorenzuolani.

Ad accogliere i tanti castelazzi che hanno aderito all’iniziativa la splendida mostra realizzata dalla tesina Graziella Menato e allestita per l’occasione nella sede comunale di Fiorenzuola d’Arda dal dottor Augusto Bottioni e dallo storico Eugenio Fabris: “Marciar bisogna marciar…i profughi di Castello Tesino a Fiorenzuola tra il 1916 e il 1918”.

«Un’esposizione – spiega la stessa Menato – che intende cementare quel legame di fratellanza nato più di cent’anni fa tra i nostri avi e gli abitanti di questo meraviglioso comune della provincia Piacentina. Persone solidali ed accoglienti che, oggi come allora, non hanno fatto mancare alla nostra gente la propria ospitalità». Erano, infatti, le 9 di sera del 30 maggio 1916 quando, con un treno speciale e al buio completo, oltre 300 profughi provenienti dal Tesino furono fatti scendere alla stazione ferroviaria di Fiorenzuola d’Arda. Poveri sfortunati costretti, nel giro di 24 ore, ad abbandonare le proprie case portando con sé solamente un bagaglio a mano dal peso obbligatorio di non più di 5 chilogrammi.

«Una mostra – spiega il fiorenzuolano Bottioni – resa possibile grazie al ritrovamento del diario di un nostro concittadino, Luigi Dodi, nel quale erano appuntate in maniera minuziosa informazioni estremamente utili per la ricostruzione delle vicende dell’epoca. Memorie che ci hanno permesso di riscoprire quell’antico legame tra le due comunità del quale, purtroppo, non era rimasta traccia nei nostri archivi storici comunali. Tuttavia, – prosegue Bottioni – un grazie particolare va a Graziella Menato, eccezionale ricercatrice storica del Tesino, senza la quale niente di tutto ciò sarebbe stato possibile».

A far da splendida cornice ad una giornata davvero speciale, l’immancabile Gruppo Folk di Castello, il quale ha danzato per la gioia dei fiorenzuolani sia nella piazza antistante la chiesa patronale di San Fiorenzo sia nella prestigiosa “Sala dell’orologio” del Comune piacentino.

Alle celebrazioni di domenica scorsa sono, infine, intervenuti anche il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi e il vicesindaco di Castello Tesino Nicole Fattore, entrambi orgogliosi e felici per come le due comunità siano riuscite a rinsaldare un legame vecchio di più di cento anni. (fa.f.)













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