Pale, crollo a Cima Canali cede un pilastro centrale 

San Martino di Castrozza. Nessun escursionista coinvolto, lungo quella parete non vi sono vie di arrampicata, ma l’evento è stato filmato da due turisti olandesi: video virale su Facebook


Raffaele Bonaccorso


San martino di castrozza. Ancora un crollo nel gruppo Dolomitico delle Pale di San Martino. Nel tardo pomeriggio di venerdì un pilastro del settore centrale della Cima Canali è crollato generando una nube intensa e un una grossa massa di detriti proprio alla base dell’imponente cima. Il tutto è stato visto da diversi escursionisti che si trovavano al Rifugio Pradidali, 2.278 metri, fra i quali due turisti olandesi che hanno potuto fare una ripresa video, su Facebook diventata virale. «Il crollo è avvenuto proprio al centro della Cima Canali – spiega Duilio Boninsegna, gestore del Rifugio Pradidali – e cioè una parte della grande parete che non è interessata da vie di arrampicata, poiché è nota la fragilità della roccia; su quel settore infatti si verificano spesso dei cedimenti con scariche di massi e pietrisco che arrivano in fondo al ghiaione». E’ una massa di detriti che è molto visibile proprio dal Rifugio Pradidali. C’è comunque da dire che proprio nelle vicinanze del ghiaione bianco alla base, c’è la partenza della via normale della Cima Canali; fortunatamente al momento della frana, grazie anche all’ora tarda, non c’erano alpinisti che iniziavano la scalata.

Sempre nel Gruppo delle Pale di San Martino, in val Pradidali, il 20 maggio scorso si era verificata una frana ancora più consistente di materiale crollato da uno dei tanti pilastri del Cimerlo. In quella occasione il dottore forestale ed esperto di glaciologia Erwin Filippi Gilli ci aveva spiegato che frane e cedimenti di roccia non sono eventi rari sulle Dolomiti e sono quelli che costruiscono i ghiaioni che stanno alla base delle pareti rocciose e che caratterizzano il paesaggio. «Il più delle volte – ha spiegato Filippi Gilli – si tratta di fenomeni legati al gelo/disgelo. L’acqua presente nelle fessure le allarga gelandosi e destabilizza in questo modo l’ammasso una volta che si scioglie. Uno dei crolli più noti nel gruppo delle Pale è quello del dente del Cimone nel 1904, frana che durò alcuni giorni. Dal 2000 in poi, comunque, si sono verificate numerose frane per crollo nell’area delle Pale di San Martino: il 15 agosto del 2000 ci fu un crollo sulle parete occidentale del Cimon della Pala: alcuni grossi massi si fermano subito a monte della strada di Passo Rolle; il 25 novembre del 2002 un fenomeno di frane si verificò sulle torri di Val di Roda dove un diedro roccioso di circa 10.000 metri cubi si staccò dalla Torre di San Bartolomeo».













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