Padre Viani, da 50 anni in missione per l’umanità
Una festa partecipata. Il sacerdote domenica ha ritrovato a Levico Terme gli allora i giovani che fondarono l’associazione Caminho Aberto, ancora oggi impegnata nelle adozioni a distanza
Levico terme. Grande partecipazione domenica scorsa alla festa per il cinquantesimo di sacerdozio di padre Giuseppe Viani della Congregazione dei padri Cavanis, assieme al venticinquesimo della associazione Caminho Aberto impegnata in progetti internazionali e di adozione a distanza, presieduta con estremo garbo e riservatezza da Roberto Lorenzini, ex dirigente dell’ufficio contabilità del Comune, ora in pensione, che stando dietro le quinte intende rappresentare quella sorta di “resistenza disarmata” alla deriva umanitaria cavalcata in questi tempi dalla politica e propagandata con veemenza anche dal ministro degli interni.
Una occasione per ritrovarsi, con il religioso che operò tra i giovani di Levico dal 1972 al 1974, anche del gruppetto fondatore dell’associazione, ne mancavano solo due di otto, che nel 1992 aveva accolto l’idea proprio di padre Viani sintetizzata nella didascalia del logo “tracciare una strada è più dura che seguirne una già fatta, inventare la propria vita è più dura che prenderne una già organizzata”.
Il viaggio in Brasile
«È stata questa l’idea – ha detto Cinzia Bosco di Caminho Aberto - che nei primi anni ‘90, dopo un viaggio in Brasile di un gruppo di giovani della nostra parrocchia, aveva dato vita all’impegno sociale dell’Associazione Caminho Aberto in favore dei meninhos da rua, i ragazzi di strada, accolti da padre Bepi Viani nella allora appena edificata Casa di accoglienza dedicata agli ultimi di Ortiguera, un piccolo centro nel Paranà».
«Si dice spesso – ha detto il vicesindaco e assessore alla cultura, Patrick Arcais - “aiutiamoli a casa loro”. Qui c’è una associazione che tra le tantissime cose che fa, sta facendo concretamente anche questo e che la nostra amministrazione continuerà a sostenere e affiancare».
I temi nell’omelia
Ma i temi suggeriti nell’incontro e nell’omelia di padre Viani avevano un profilo culturale ancora più profondo, e andavano dalla salvaguardia del creato come insegnata nell’enciclica di papa Francesco, Laudato Sii, alla solidarietà e generosità che dovrebbe caratterizzare il nostro sistema economico, inteso come mezzo necessario di sussistenza, ma anche capace di realizzare i progetti di vita di una «umanità nuova – ha detto padre Viani – donataci in Gesù di Nazareth, il Dio crocifisso per amore degli uomini».
Il video
Al termine di una affollata celebrazione dell’eucaristia, quasi 200 persone si sono ritrovate all’oratorio dove abbondavano cus-cus e tartine, e il padre Bepi ha potuto mostrare in un breve video le ultime realizzazioni del suo impegno missionario partite da quella prima casa per “meninhos da rua” e giunte alla realizzazione, già da un paio d’anni, di una Università cattolica in piena amazzonia brasiliana.
«Caminho Aberto – ha concluso una delle volontarie - è la preghiera che ci ha regalato padre Bepi trent’anni fa, e ci sostiene ancora, uno spiraglio che rimane sempre aperto e ci invita ad andare oltre, ad accorgerci che c’è chi ha bisogno di noi e del molto che possiamo fare».