Linee telefoniche fuori uso rifugio in Val Canali isolato 

Il disservizio. I gestori dell’Hotel Chalet Piereni da 10 giorni chiedono inutilmente a Telecom (di cui sono clienti dagli anni Sessanta) di riparare il guasto. Pagamenti con le carte impossibili



Primiero. Da sabato 20 luglio l’Hotel Chalet Piereni, uno dei rifugi caratteristici della Val Canali, a Primiero, è isolato telefonicamente, almeno per quanto riguarda la rete fissa Telecom, per un guasto alla linea. Si capisce che per un albergo - ristorante immerso nei boschi, la linea telefonica fissa è semplicemente vitale. Comprensibile la rabbia del gestore che ha spedito un reclamo alla Telecom e per conoscenza alla stampa.

La lettera

«Siamo clienti Telecom ancora dagli anni sessanta – scrive il gestore – con il numero di telefonia semi-pubblica 0439 62348 a tutt’oggi funzionante, anche se con dei limiti (ad esempio non è stato possibile effettuare il trasferimento di chiamata dei numeri guasti, ora dirottata su due cellulari Wind con ricezione però precaria). In seguito si sono aggiunti altri due numeri e precisamente 0439 62791 con centralino Telecom e 0439 64792, adibito ora principalmente a fax e con collegamento a due terminali Pos».

Anche i cellulari quasi muti

«Il nostro albergo e ristorante - prosegue il gestore dello Chalet Piereni - si trova in montagna a 1.300 metri di altitudine e a 8 chilometri dal centro abitato di Primiero, in zona con assenza di segnale per telefonini (ad eccezione di Wind con segnale però debole) e lontano da banche e relativi sportelli per eventuali prelievi da parte dei clienti. Da sabato 20 luglio sono fuori servizio le due linee telefoniche 0439 62791 e 0439 64792 e il guasto sulla linea ad oggi, lunedì 29, non è ancora stato risolto. È stato inutile sollecitare giornalmente la Telecom attraverso il numero il 191. Ci state veramente prendendo in giro! Oltre al danno economico e d’immagine che ci state causando. Da 10 giorni i clienti, sia dell’albergo che del ristorante, non possono effettuare pagamenti con carta di credito o bancomat, con grande disagio non solo per loro, che spesso non hanno contanti sufficienti, ma soprattutto per noi che dobbiamo fidarci di consegnare il nostro Iban, sperando nell’onestà delle persone, affinché possano saldare il dovuto, appena arrivati a casa».

Il reclamo si chiude dicendo: «Ci spiace veramente, per il trattamento che ci avete riservato e comunque ci rivolgeremo all’avvocato, all’associazione consumatori, ai carabinieri per sporgere denuncia, alla stampa, alla Guardia di Finanza, all’associazione di albergatori». R.B.













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