Levico piange la scomparsa della “Rosetta”, la nonna sprint della Valsugana
Aveva 95 anni ed era conosciuta e amata da tutti. Il ricordo dei commercianti di via Regia: «Entrava in negozio e distribuiva cioccolatini comprati apposta per noi, guai se qualcuno diceva di essere a dieta! Ci mancherà moltissimo»
LEVICO. A Levico sono ben pochi quelli che non conoscevano “la Rosetta” e ora che se ne è andata (all’età di 95 anni 9 aprile presso l’Ospedale di Borgo Valsugana) sono in molti a piangere una nonna acquisita davvero molto speciale e amata. La nonnina che tutti avrebbero voluto. In realtà all’anagrafe era Lidia Scalco, ma preferiva farsi chiamare Rosetta, quel secondo nome che in fondo si abbinava molto meglio alle roselline che faceva con l’uncinetto per decorare i suoi cappellini di lana handmade.
Le sue tappe quotidiane in paese erano fisse: la biblioteca per fare incetta di libri, l’edicola dove si riforniva di parole incrociate, la merceria per i filati con i quali faceva calzine di lana da regalare a chiunque le stesse simpatico, la farmacia e poi (immancabile!) un saluto all’amico orafo che la chiamava “nonnina” e le chiedeva se aveva bisogno di un aiuto con la spesa.
«Entrava in negozio e distribuiva cioccolatini comprati apposta per noi – il ricordo di alcuni commercianti di via Regia – eravamo costretti ad accettare e guai se qualcuno diceva di essere a dieta! Ci mancherà moltissimo, ma quello che ha lasciato è davvero un gran bel ricordo di sé».
«Gli anni non contano se una donna nata nel 1925 si trova perfettamente a suo agio anche nel 2021, senza provare il minimo spavento di fronte alle tecnologie e alle stranezze dei Millennials – il pensiero della nipote Erika – è stata capace di costruire relazioni con persone di tutte le età e adesso è molto dolce raccogliere l’affetto di un’intera comunità, addolorata di non poterla più passare a farle un saluto, a chiederle un consiglio o semplicemente di stare ad ascoltare le sue storie di vita sempre piene di suspance e di colpi di scena».
Rosetta Scalco era nata a Cittadella (Padova) e dopo anni trascorsi fra Udine e Milano aveva deciso insieme al marito Bruno di trascorrere la sua pensione a Levico Terme, un posto che amava e che ha scelto.