L’ex asilo abbandonato ora è punto d’incontro 

Sagron Mis. Il “miracolo” nei 4 giorni del workshop di Camposaz: 8 giovani architetti e degli esperti  artigiani con il supporto di una ventina di residenti hanno trasformato gli esterni della struttura


Raffaele Bonaccorso


Sagron mis. A bocce ferme, i promotori del progetto “reMoto”, promosso dalla Pro Loco di Sagron Mis nell’ambito del bando Generazioni 2020, hanno fatto il punto di quanto realizzato. Il bando ha rappresentato l’occasione «di smuovere pensieri per generare prospettive». Il direttivo della Pro Loco Sagron Mis ed il gruppo di giovani principalmente coinvolti nelle attività del minuscolo paese – meno di 200 abitanti – e cioè in tutto 9 persone di età compresa tra i 18 e i 40 anni, hanno così elaborato un’idea per rigenerare la struttura dell’ex asilo di Sagron Mis attraverso un processo di progettazione partecipata e supportata da esperti in modo da lasciare anche tracce visibili di un primo “investimento” concreto.

«Quest’ultimo aspetto è legato ad un workshop Camposaz che ha operato sulla parte esterna, sia in termini di funzionalità ma anche di messaggio di “rinascita - spiegano quelli del direttivo Pro Loco – e ad un lavoro di sistemazione di alcune aree della struttura ingombrate da oggetti in disuso, fatto con parte della popolazione. Accanto a questa parte pratica si è inteso avviare un percorso per progettare un utilizzo funzionale e innovativo degli interni; una prima ipotesi emersa è la creazione di un “Fab Lab reMoto”, in cui si mescolino dimensioni laboratoriali legate ad antiche arti come la legatoria, il cucito, la liuteria, che rappresentino possibilità formative, esperienziali ed in parte produttive. Un luogo creativo-culturale e produttivo affiancato ad altri spazi dedicati a servizi per i cittadini al momento assenti (parrucchiera, fisioterapista, estetista, supporto per aspetti burocratici, supporto per acquisti online, …). Coinvolgere i giovani in questo percorso di rigenerazione, metterci la testa per riportarlo al centro del paese, rappresenta un’importante occasione per sentirsi soggetti attivi nel disegnarne il futuro, proprio e del paese in cui vivono e dove forse potrebbero creare il proprio progetto di vita futuro».

Come si capisce il tutto si è mosso in una prospettiva che va al di là di una singola operazione di “restauro”. E Camposaz, per certi versi, è stato un piccolo stravolgimento per chi è stato coinvolto nei 4 giorni di workshop di architettura che ha portato ad una totale rigenerazione del giardino dell’ex asilo, uno spazio in stato di abbandono, diventato ora uno luogo con molteplici potenzialità, favorevole alla socializzazione, riattivazione del polo e possibile punto di riferimento e servizio per paesani e non.

«Gli elementi meno visibili di questi incredibili 4 giorni – spiegano – sono stati in realtà ciò che hanno reso profondamente segnanti queste giornate: 8 giovani architetti ed esperti artigiani hanno lavorato e vissuto all’interno dell’ex asilo di Mis (dormendo in tenda nel campo da calcio di Sagron); ogni giorno qualcuno del paese portava torte, cibo e qualcosa da bere per ringraziare in qualche modo i ragazzi del lavoro che stavano facendo. Circa 20 le persone del paese, non direttamente coinvolte nel progetto, hanno dato un contributo pratico e di supporto nelle 4 giornate. Un momento di scoperta e valorizzazione del territorio, con alcune escursioni e momenti di racconto delle peculiarità, storie e tradizioni (curate in particolare dall’Associazione Laboratorio Sagron Mis) per orientare i lavori del workshop e far conoscere questo piccolo e nascosto presidio montano».

Al momento dell’inaugurazione della struttura chi è intervenuto ha potuto lasciare il proprio contributo: fissando un pezzo di legno per completare l’entrata del giardino e lasciando le proprie idee-sollecitazioni rispetto a cosa si potrebbe realizzare nella struttura e quali servizi mancano in paese. Questa fase di ascolto è proseguita attivamente anche dopo con sperimentazioni di un possibile utilizzo del nuovo spazio.













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