Incendio, l’acciaieria torna sotto accusa
Valsuganattiva: «Non riesce ancora a contenere le emissioni». Anche l’Appa nel mirino: «Organi di controllo insufficienti»
BORGO. Il principio d'incendio che venerdì scorso ha interessato il parco rottami dell’acciaieria riporta l’attenzione sulla presenza dello stabilimento siderurgico in valle. A farlo è Valsuganattiva che tramite il suo presidente Antonio Mittempergher lancia pesanti accuse sui controlli delle emissioni. «L’incidente non può non sollevare forti dubbi su qualità e tipo del materiale, probabilmente inquinato da plastiche o altre sostanze infiammabili: il rottame ferroso di per sé non brucia se non alimentato da altri elementi infiammabili», spiega Mittempergher. «Circa mezz’ora prima delle vistose emissioni dal deposito rottame, le riprese di Valsuganattiva mostrano emissioni azzurrine fuoriuscire dagli aereatori lato Borgo: possibile innesco dell’incendio?», chiede. Per l’associazione «non si tratta di un evento eccezionale ma di una delle tantissime occasioni di inquinamento ambientale correlate all’attività produttiva dell’acciaieria», spiegano, ed accusano: «BVS Srl, società che gestisce lo stabilimento, non riesce ancora a contenere le emissioni diffuse/fuggitive e dunque non è in grado di ricondurre l’impatto ambientale della sua ingombrante attività entro limiti accettabili».
L’associazione va oltre: «Valsuganattiva è riuscita a dimostrare tutto ciò attraverso videoriprese selezionate e trasmesse alle autorità provinciali di controllo ambientale. Il fatto è ancor più grave se si aggiunge che BVS Srl non segnala alle autorità di controllo tutti gli episodi di emissioni diffuse/fuggitive ripresi dalle proprie videocamere aziendali, imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, ma soltanto una minima parte di essi. A carico di BVS Srl sono stati avviati procedimenti sanzionatori». Valsuganattiva non ci va leggera nemmeno con Appa: «Nutriamo poca fiducia negli organi provinciali di controllo ambientale. Questi rifiutano attualmente di posizionare deposimetri sul tetto dello stabilimento e di procedere con la caratterizzazione chimica, morfologica e dimensionale delle polveri diffuse e convogliate». Mittempergher lancia infine un appello al Consiglio provinciale: «Ci auguriamo che sappia dimostrare miglior sensibilità ambientale e lungimiranza rispetto a quello precedente».
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