I lidi privati di Levico e Caldonazzo pronti per aprire in piena sicurezza 

Turismo nell’emergenza. Le quattro spiagge dei due laghi si sono già predisposte per rispettare il distanziamento sociale. Oss: «Presenze  complessive scese da 2.000 a meno di 500». Ciola: «Spazi ridotti del 75%». Antoniolli: «Accesso a numero chiuso». Pedrotti: «Solo prenotazioni»



Alta valsugana. I laghi di Caldonazzo e Levico, entrambi Bandiera Blu per la qualità delle acque e dei servizi offerti da parte dei comuni, stanno pensando come accogliere al meglio gli ospiti in sicurezza. Se da un lato è in fase di definizione un protocollo di gestione delle spiagge pubbliche da parte delle diverse amministrazioni comunali con la Provincia e i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale, dall’altro i privati stanno facendo le prove di simulazione su come potranno essere gestiti gli spazi di loro competenza andando a ridurre sensibilmente il numero di presenze con l’evidente scopo di garantire la massima sicurezza per tutti.

Apt soddisfatta

«Siamo molto soddisfatti delle scelte, pur sofferte, effettuate da parte dei nostri gestori che preferiscono offrire sicurezza e dare fiducia ai loro avventori pur sacrificando le loro entrate. Siamo in perfetta sintonia, puntando anche noi come Apt su attività a numero chiuso da effettuare all’aperto e offrendo escursioni e attività nel Gruppo del Lagorai o sull’Altopiano di Vezzena», esordisce così Stefano Ravelli direttore Apt Valsugana.

«La sostenibilità e la certificazione che abbiamo ottenuto ci permette di avere più credibilità in quanto parte della nostra cultura come residenti e dalla visione aziendale che ci ha portati già da 7 anni ad ottenere la prima certificazione di Bandiera Blu del lago di Levico, il primo a livello nazionale, che poi è stata seguita da Caldonazzo. Dobbiamo oggi più che mai garantire sicurezza per fare in modo di trasferire fiducia ai nostri possibili ospiti. Siamo in perfetta sintonia con i gestori dei nostri 4 lidi (un unicum a livello provinciale) che in questi giorni stanno ridefinendo le regole di uso degli spazi a loro disposizione avendo già predisposto dei loro protocolli interni in attesa delle linee nazionali e provinciali, a cui dovranno sottostare», spiega il presidente dell’Apt Denis Pasqualin.

Parola ai gestori

«Ci siamo organizzati prevedendo uno spazio più ampio a disposizione di ogni ospite per poter garantire così la massima sicurezza – spiega Massimo Oss del Lido di San Cristoforo -. Abbiamo già ipotizzato e simulato la predisposizione di due aree nettamente separate tra gli stagionali e chi invece verrà da noi solo per la giornata. In ogni caso abbiamo ridotto la presenza complessiva degli utenti che passerà dalle 2.000 persone del 2019 a meno di 500 ospiti per l’imminente stagione estiva».

«Lo stabilimento balneare, sorvegliato e custodito dagli assistenti bagnanti e assistenti di spiaggia del Lido può ospitare normalmente fino a circa 1000 persone su una superficie di circa 30.000 metri quadrati, divisi tra spiaggia, prato, boschetto e giardino. Quest'anno, nella fase iniziale della riapertura, al fine di garantire la massima sicurezza, l'ingresso sarà riservato ai soli abbonati stagionali con cabina, circa 250 persone massimo: una riduzione di circa il 75% rispetto allo scorso anno. Nel corso della stagione, valutando l'evoluzione dell'emergenza, vi potranno essere delle aperture maggiori per ospiti giornalieri, sperando di ritornare gradualmente alla normalità sanitaria», sottolinea Matteo Ciola del Lido di Caldonazzo.

«Stiamo ultimando gli ultimi preparativi per fare trovare a tutti una struttura ben organizzata in grado di mantenere le aspettative rispetto a quanto sempre proposto negli ultimi anni. Al momento abbiamo sospeso la pianificazione e organizzazione di eventi speciali in attesa di disposizioni chiare in merito agli assembramenti di persone. Per la stagione abbiamo previsto l’entrata a numero chiuso in maniera da poter garantire la massima sicurezza ai nostri ospiti», sottolinea quindi Gino Antoniolli del Lido di Levico.

«Anche noi siamo pronti – conclude quindi Franco Pedrotti de “La Taverna” di Levico -, già da diversi anni stiamo lavorando a numero chiuso e con la prenotazione obbligatoria e continueremo su questa strada anche per il 2020 in attesa di capire le indicazioni che saranno date. Ad ulteriore garanzia dei nostri ospiti gli ombrelloni sono conficcati nel terreno e quindi non possono essere rimossi avendo così la certezza del rispetto delle distanze». B.C.













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