«Guardia medica in Tesino da ripristinare alla svelta»
Il documento. I sindaci della conca si rivolgono a sindacati e Provincia nel tentativo di sbloccare l’assunzione dei medici necessari per il servizio in un territorio decentrato e con molti anziani
TESINO. Non si è di certo fatta attendere la reazione dei sindaci del Tesino a seguito della notizia del mancato accordo sindacale tra Provincia e Cisl medici in merito al ripristino effettivo del servizio di continuità assistenziale nelle valli. Un nulla di fatto che affonda le proprie radici nel diniego espresso dal sindacato guidato da Nicola Paoli a trattare la questione relativa le guardie mediche prima che vengano risolte tutte le criticità legate al nodo “Aft”. Un vero e proprio veto imposto da Cisl che di fatto blocca la procedura di assunzione delle 16 figure professionali necessarie per coprire le pressanti esigenze assistenziali del Tesino e della Val di Ledro.
La richiesta
«Quello che chiediamo a gran voce nel pieno rispetto dell’esercizio dell’azione sindacale – fanno sapere i sindaci del Tesino in un documento congiunto diffuso ieri– è che le due questioni, così come richiesto dalla giunta provinciale, possano essere affrontate separatamente. È, infatti, fondamentale per noi tutti che le parti raggiungano un accordo in tempi brevi poiché quella su cui si sta giocando da ormai troppo tempo è la salute stessa cittadini».
Stop al servizio
Soppresso nel novembre del 2016 da una decisione dell’allora esecutivo provinciale il servizio di guardia medica del Tesino è stato “parzialmente” ripristinato nel mese di gennaio grazie al potenziamento della postazione di continuità assistenziale di Borgo Valsugana che garantisce la presenza di un medico a Pieve Tesino nei turni diurni (dalle 8 alle 20) nelle giornate di sabato, domenica e festivi. Ancora troppo poco secondo i sindaci della conca che, dopo aver accolto con entusiasmo le disposizioni di una giunta che fin da subito si è dimostrata favorevole alla riapertura effettiva del servizio, oggi si ritrovano spiazzati dal muro eretto dal sindacato.
Tanti anziani
«Quello che, inoltre, vorremmo far presente – aggiungono i sindaci – è che in Tesino vi sono ben due case di riposo che contano complessivamente più di un centinaio di ospiti. Se a ciò aggiungiamo una popolazione i cui anziani sono sempre più numerosi e un’affluenza turistica che incrementa notevolmente le richieste di assistenza medica, diventa piuttosto facile capire quanto il nostro bisogno di servizio attivo 24 ore su 24 possa diventare pressante. Molti sono, infatti, i pazienti che potrebbero essere visitati a domicilio evitando l’attivazione del servizio ambulanze per il trasporto in ospedale e, magari, un accesso superfluo in pronto soccorso. Per inciso il Servizio trasporto infermi del Tesino, operante nella Conca quale territorio di sua competenza in virtù di una convenzione stipulata con Trentino Emergenza, è un’associazione composta totalmente da volontari, quasi tutti lavoratori, disponibilissimi ad intervenire h24, ma che spesso devono alzarsi la notte per effettuare interventi evitabili. Uscite che vanno a togliere loro preziose ore di sonno e quindi forza e concentrazione sul lavoro. Senza poi parlare di chi nemmeno chiama il 112 e si reca autonomamente in ospedale o chi disturba, per così dire, parenti ed amici o ancora chi soffre aspettando l’orario della normale apertura dell’ambulatorio del medico di base».
Problemi questi che sommati alla specificità intrinseche del Tesino, sia dal punto di vista logistico che morfologico, rendono la richiesta della abitanti della valle ancora più urgente.