Gli schianti per Grigno valgono 7,6 milioni di euro 

Risultato record: venduti 276 mila metri cubi di legname. Il sindaco Fogarotto: «Si è trattato dell’asta di legname più grande d’Italia. Non ci aspettavamo tanto»


di Marika Caumo


GRIGNO. Oltre 7,6 milioni di euro dal legname schiantato in Marcesina. Sono andati tutti venduti infatti gli 8 lotti che il Comune di Grigno ha messo all'asta tramite la Camera di Commercio di Trento: ben 276.500 metri cubi di legname! E le offerte si sono rivelate ben oltre le più rosee aspettative, con cifre che per alcune zone hanno sfiorato i 34 euro/mc. Ciò mentre da altre parti della Valsugana e del Trentino ci sono aste che vanno deserte o che vedono il prezzo del legname aggirarsi tra i 15 ed i 20 euro al metro cubo. Grande soddisfazione dunque per il sindaco Leopoldo Fogarotto che ora può tirare un sospiro di sollievo, ben consapevole che, fino allo scorso ottobre il prezzo del legname di Marcesina sarebbe stato molto più alto e che ci vorranno molti anni prima che il bosco torni ad essere quello di prima.

Grigno è, infatti, tra i Comuni trentini che hanno avuto più danni al patrimonio boschivo: su 3.5 milioni di mc di piante schiantate a livello provinciale, il paese rappresenta da solo l'8%. «Il vento di fine ottobre ha spazzato via 276mila metri cubi di piante in otto aree vicine tra loro, fra le più belle e redditizie del nostro patrimonio boschivo», spiega. Dalla vendita del legname il Comune introitava annualmente circa 300mila euro: ora serviranno 50-60 anni prima che il bosco si rigeneri.

Per i 16 Comuni trentini che hanno subito oltre 40mila mc di schianti la Provincia ha derogato alle norme protezionistiche che tutelano la filiera del legno trentino indicendo un'asta a livello europeo. Vista l'enorme quantità, che rappresenta il fabbisogno trentino di un anno e quindi difficilmente "piazzabili" sul mercato provinciale, all'asta hanno potuto partecipare anche ditte non italiane. Per questo motivo la Provincia si è avvalsa della Camera di Commercio di Trento, che ha fatto un lavoro di informazione e promozione in diversi paesi europei, Germania, Austria, Svizzera e Francia in primis, con bando e tutte le informazioni tradotti in più lingue. Alla vigilia Fogarotto non sapeva cosa aspettarsi. «L'andamento del mercato non ci sorride, c'è tanto materiale in Trentino, Alto Adige e Veneto e i Comuni con meno di 40mila mc di schianti hanno già potuto vendere il proprio», spiegava. Invece l'asta è stata un successo: aperta il 1 febbraio, si è chiusa ieri mattina. Il lotto più grande (tutti e otto legname in piedi e assortimento unico, ndr) da 74.600 mc, quello di Dragonade, è stato venduto alla cifra "record" di 33,89 euro/mc a fronte di un prezzo base di 27 euro/mc, con un rialzo del 25,52%. Ad aggiudicarselo per un totale di 2.5 milioni di euro, la ditta Duferco Biomasse srl di Cavallermaggiore in provincia di Cuneo. La stessa si è aggiudicata anche altri quattro lotti, con rialzi che sono arrivati anche al 44% come quello di Laghetti, in totale 23mila mc venduti a 28,81 euro rispetto ai 20 di base d'asta, per un totale di 662mila euro. Alla ditta di Cuneo anche i lotti Lagosin (31.300mc) per 28,81 euro/mc a fronte dei 25 a base d'asta, Valle (59.300mc) per 23,81 euro/mc a fronte dei 20 a base d'asta e Giogomalo (38.900mc) per 26,38 euro/mc a fronte dei 25 a base d'asta (qui il rialzo è stato il più basso, il 5,52%). L'altra ditta che si è aggiudicata i tre lotti rimanenti è la Holz Klade Srl di Udine, con sede del gruppo in Austria: suoi i lotti Val d'Antenne, un totale di 18.500mc venduti a 18,57 euro/mc (prezzo base 15 euro, il più basso dell'intera asta vista la difficile posizione); Valbrutta, 14.600 mc venduti a 23,57 euro/mc (base d'asta 20 euro) e Valvacchetta, 16.300 mc venduti a 25,57 euro/mc a fronte dei 22 della base d'asta. In totale nelle casse del Comune arriveranno ben 7.635.150 euro.

«Si è trattato dell'asta di legname più grande d'Italia- ricorda il sindaco- Un ottimo risultato, compatibilmente con il legname in piedi e con la situazione creatasi dopo ottobre. Noi l'abbiamo sempre venduto fatturato. Sicuramente è di più, e non di poco, di quello che ci aspettavamo e di quello che hanno venduto altri Comuni della valle dove la media è tra i 15 ed i 20 euro/mc o addirittura l'asta è andata deserta». Fogarotto ringrazia la Provincia che ha seguito l'iter. «Abbiamo venduto tutti i lotti, anche quello più difficile da piazzare, presto inizieranno le operazioni per portarlo via» conclude. A tal proposito c'è una trattativa in corso con il Comune di Enego, da cui dovranno passare i mezzi pesanti per il recupero del legname.













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