Fly, l’obiettivo 200 dipendenti è vicino 

Grigno, quasi terminato l’ampliamento dello stabilimento che produce componenti per i settori aeronautici e aerospaziali



GRIGNO. Procede come da programma, anzi meglio del previsto, il percorso di crescita di Fly. L’azienda con sede a Grigno, controllata dal gruppo industriale vicentino Forgital e partecipata da Trentino Sviluppo, sta bruciando le tappe di un piano industriale ambizioso che già l’ha inserita di diritto tra le aziende di punta della filiera meccatronica trentina e non solo. Clienti quali Rolls Royce e il consorzio ArianeSpace, un fatturato che chiuderà quest’anno su un valore di oltre 150 milioni di euro e 184 dipendenti (il 60% residenti in Trentino), rappresentano fondamentali di tutto rispetto. Ma straordinaria è soprattutto la progressione mostrata da Fly: sette anni fa, nel 2010, nella zona industriale di Grigno dove sorge lo stabilimento c’era solo un prato. Da allora il volume d’affari generato da importanti commesse mondiali è andato raddoppiando di anno in anno così come le superfici produttive e il numero di dipendenti. Entro gennaio 2018 si concluderanno i lavori del terzo ampliamento, altri 6.600 metri quadrati, e la quota di 200 addetti prevista dagli accordi siglati con la Provincia di Trento e Trentino Sviluppo potrebbe essere raggiunta prima del 2020. Tra le figure richieste ci sono tecnici, saldatori specializzati, addetti alle lavorazioni meccaniche di alta precisione, all’assemblaggio e ai controlli qualità, che saranno selezionate attraverso un progetto messo a punto con l’Agenzia del lavoro della Provincia.

Soddisfatto il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi che visitando i lavori al nuovo edificio produttivo, finanziati da Trentino Sviluppo in virtù dell’accordo siglato con la Provincia di Trento, ha voluto complimentarsi di persona con Nadir e Toni Spezzapria, rispettivamente presidente e vicepresidente di Fly. «Con questo terzo ampliamento – ha sottolineato Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della Provincia - la superficie produttiva dello stabilimento di Grigno raggiunge i 25 mila metri quadrati. Un progetto di crescita, quello di Fly, al quale la Provincia ha dedicato molte risorse non solo finanziarie ma anche progettuali e strategiche e che rappresenta una pagina importante di un processo con il quale abbiamo voluto reindustrializzare un’area periferica del territorio, per creare il nodo di una rete che sviluppi indotto e nuova occupazione».

L’ultimo ampliamento al complesso produttivo Fly di Grigno, ormai in dirittura d’arrivo, è frutto dell’intesa siglata dall’azienda con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo nell’aprile 2016. Un protocollo per lo “Sviluppo del distretto aeronautico e aereospaziale in Trentino e l’ampliamento della capacità produttiva e nuovo progetto industriale di Fly a Grigno” che faceva proprio, rilanciandolo, il piano di sviluppo di un’azienda particolarmente innovativa che in Bassa Valsugana costruisce turbine a gas per la generazione di energia, realizza parte dei motori turbofan degli aviogetti di linea e componenti per lanciatori spaziali.

Considerato l’importante investimento previsto da Fly nel quadriennio 2017-2020, pari a circa 27 milioni di euro, necessari per il terzo ampliamento dello stabilimento di Grigno e l’acquisto di nuovi macchinari e sofisticati impianti produttivi, Trentino Sviluppo ha supportato l’investimento con 7,5 milioni di euro di fondi provinciali, acquistando un immobile su un’area adiacente e mettendolo a disposizione di Fly mediante un contratto di locazione. «Sino ad ora abbiamo investito a Grigno oltre 120 milioni di euro – sottolinea Nadir Spezzapria, presidente di Fly – e nel prossimo biennio spenderemo altri 20 milioni per l’acquisto di nuove linee produttive che consolideranno e incrementeranno i rapporti con alcuni importanti gruppi industriali internazionali, ma pure di proporci a nuovi clienti come partner per la finitura di componenti in titanio e in superleghe ancora più pregiate quali quelle a base di nichel, sempre più richieste dal settore aeronautico e aerospaziale».













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