Con un pugno mette ko un ristoratore 

Borgo: Manuel Held, residente in via Altipiani, era ubriaco e ha aggredito il titolare del Dolomiti. Ieri ha patteggiato



BORGO. «E’ stata una scena terribile. Quell’uomo dava in escandescenze, urlava e mi insultava e quando il figlio, un ragazzino di sette o otto anni, ha cercato di calmarlo, lui l’ha preso a spintoni. Era con la moglie e il figlio, hanno bevuto due amari. Era alterato dall’alcol e io ho fatto per allontanarmi, per non dargli la scusa per continuare nella sua scenata. Ma quando gli ho dato la spalle mi ha dato un pugno alla nuca che mi ha steso. Sono caduto a terra e lui ha continuato a inveire. Non solo. Quando la mia cameriera ha chiamato i carabinieri, lui ha iniziato a urlare nella cornetta: “Venite, venite a prendermi. Vi sto aspettando”. Era completamente fuori di sé. Quando è uscito ha preso il computer e me lo ha tirato addosso». Renzo Avancini, titolare del ristorante Dolomiti di Borgo, aggredito l’altra sera, giovedì verso le 22, da Manuel Held, nomade di 30 anni residente in via Altipiani. L’uomo, che abita poco lontano dal ristorante, era già conosciuto dalle forze dell’ordine per le sue intemperanze. E aveva già avuto a che ridire con il ristoratore. Dopo aver aggredito Avancini, Held ha continuato le sue scorribande arrivando a un bar in fondo a corso Ausugum. Dove ha minacciato con due coltelli il barista che non violeva dargli da bere perché già ubriaco. Proprio lì lo hanno raggiunto i carabinieri che lo hanno arrestato in flagranza contestandogli il reato di lesioni per futili motivi. Held ha passato la notte nelle camere di sicurezza della compagnia dei carabinieri di Borgo Valsugana e ieri mattina è comparso davanti al giudice Giuseppe Serao dove ha patteggiato, tramite il suo avvocato Giuliano Valer, una pena di tre mesi di reclusione. Davanti al giudice, che vive in una roulotte, a 700 metri dal ristorante, Held si è detto dispiaciuto e pentito per quanto ha fatto. Il pubblico ministero Carmine Russo, comunque, ha chiesto e ottenuto il divieto per Held di avvicinarsi al ristorante Dolomiti per evitare che l’aggressione si possa ripetere. Il giovane nomade torna libero, quindi, ma non può avvicinarsi al ristorante che aveva preso di mira. Le sue gesta avevano creato panico perché, dopo l’aggressione al ristoratore, aveva minacciato un barista con due coltelli. Alle domande del giudice Serao, il nomade ha risposto dicendo di avere solo un precedente penale e di non avere altri procedimenti in corso. Poi è apparso pentito. Ma il ristoratore non ci crede molto: «Già da tempo si comportava male. Poi, l’altra sera era alterato e ha iniziato a insultarmi dicendo che lo dovevo salutare».













Scuola & Ricerca

In primo piano