Valsugana. Covid ed emergenze sociali, i servizi sociali della Comunità di valle hanno saputo agire con tempestività, rispondendo ai bisogni che si sono presentati in questi difficili mesi e ridefinendo, quando è stato necessario, modalità e tempi d’intervento. E ora affrontano la fase2. «L’attività della Comunità non si è di fatto mai interrotta e si sono garantite tutte le attività essenziali, adottando anche modalità a distanza, che hanno permesso di incontrarsi con le equipe e gli altri Servizi del territorio e con le scuole, per il necessario raccordo rispetto alle progettualità d’aiuto», spiega la vicepresidente Giuliana Gilli, Nell’immediato Palazzo Ceschi ha cercato di garantire le attività essenziali e indifferibili, nonostante i limiti posti dalla contingenza, intercettando e rispondendo alle tante situazioni di bisogno.

Aiuti e sostegno agli anziani

«In particolare il servizio sociale ha svolto un ruolo di costante monitoraggio, in modo da rilevare l’evoluzione dei bisogni durante tutto il periodo di lockdown, perché situazioni che inizialmente non presentavano criticità, a distanza di tempo si sono modificate, evidenziando la necessità di attivare degli interventi di aiuto e sostegno, tra i quali soprattutto i servizi di assistenza a domicilio e i pasti a domicilio a favore delle persone anziane, che più di altre hanno risentito della condizione di isolamento forzato», spiega la Gilli. L’isolamento ha, infatti, aggravato molte situazioni di anziani e adulti soli, in condizione di fragilità e vulnerabilità, e la Comunità ha garantito una continuità anche relazionale, offrendo un supporto che potesse attenuare la percezione di abbandono. Sono inoltre proseguiti gli inserimenti nelle comunità alloggio per le persone disabili, in modo tale da garantire la continuità assistenziale e sostenere le famiglie rispetto alle funzioni di accudimento.

Alle persone sole, ma anche alle famiglie nei confronti delle quali era in atto un progetto d’aiuto (ad esempio quelle con bambini inseriti al Centro diurno minori o con altri interventi socio-educativi o con persone con disabilità) la Comunità ha offerto la possibilità di avere un supporto e un sostegno, nonostante i limiti e le sospensioni imposte dal Covid.

Decisivo il volontariato

«Fondamentale in questo momento è stato il ruolo del volontariato sociale che ha saputo attivare preziose risorse per risolvere piccoli e grandi problemi legati alla contingenza, ma anche per rispondere al prioritario bisogno di una relazione significativa e autentica», ricorda la vicepresidente, ringraziando giovani ed adulti che si sono messi a disposizione spontaneamente. Inoltre grazie alle chiamate legate al bonus alimentare, sono state intercettate molte persone che prima non si erano mai rivolte ai Servizi e che hanno raccontato delle pesanti conseguenze anche economiche legate all’emergenza Covid, chiedendo un supporto per il pagamento soprattutto di canoni di locazione, bollette e spesa alimentare.

«Un significativo contributo è stato richiesto al personale della Comunità ha operato con spirito di dedizione, affinché fosse possibile, in breve tempo, assolvere alle richieste delle famiglie», aggiunge Giuliana Gilli, ringraziando la responsabile dei servizi sociali Maria Angela Zadra che ha coordinato e ridefinito gli interventi e le prestazioni al momento dell’emergenza e l’equipe degli assistenti sociali, educatori, operatori socio-assistenziali ed amministrativi.

Ed ora si va avanti con la fase 2: in questi giorni si sta operando per pianificare, già dalla prossima settimana, la ripresa delle attività nei diversi Servizi (centro diurno per minori, centri diurni per disabili, ecc), pur con la necessaria gradualità, nel rispetto dei tempi delle persone e delle nuove procedure legate alla sicurezza.