Canal S. Bovo, dopo 14 anni la popolazione è in crescita
L’anagrafe in Primiero. Gli abitanti, nell’ultima rilevazione, sono aumentati di 6 unità Il saldo positivo non è dato dalle nascite rispetto alle morti, ma dall’iscrizione di nuove famiglie
Primiero. A parte l’esiguità dei numeri – solo 6 unità – è la prima volta dopo 14 anni, e cioè dal 2005, che il Comune di Canal San Bovo fa registrare un incremento di abitanti, portando nel 2019 i suoi residenti da 1468 a 1474. Non illudiamoci però, perché l’incremento non è dovuto al saldo fra nascite morti (12 nati e 21 deceduti), ma al numero dei nuovi iscritti all’anagrafe e cioè alle nuove famiglie che sono andate a stabilirsi nel Comune del Vanoi, fenomeno questo che si ripete da alcuni anni. La diminuzione dei residenti di Canal San Bovo in questi anni sarebbe stata più marcata – saldi negativi fra nascite e morti – se non ci fossero stati nuovi insediamenti di famiglie provenienti sia dal Primiero che da fuori provincia.
Lenta discesa
Per il resto degli altri Comuni, nulla di nuovo da segnalare perché la popolazione, poco alla volta, continua a diminuire, allontanandosi sempre più dalla quota 10.000 abitanti raggiunta e superata di 26 unità nel 2005, dopo 34 anni di decrementi continui e cioè dal 1971, quando gli abitanti di allora nel Comprensorio di Primiero risultarono 10.049. A fine 2019 i residenti nei 5 Comuni facenti parte della ora Comunità di Primiero sono diminuiti da 9.830 a 9.753 e cioè di 77 unità.
Naturalmente in ragione della quantità di residenti, la maggiore diminuzione la si regista nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza che passa da 5.398 abitanti a 5.349 e cioè con un decremento di 49 unità. Il Comune di Mezzano perde 9 residenti, passando da 1.597 a 1.588; il Comune di Imer ne perde 21, scendendo da 1.183 a 1.162; il piccolo Comune di Sagron Mis perde 4 abitanti passando da 184 a 180; del Comune di Canal San Bovo abbiamo già detto tutto.
Lo spopolamento
In tutti e 5 i Comuni è molto indicativo che il numero delle persone decedute supera sempre il numero dei nati. E’ il fenomeno comune di molte zone di montagna che certifica la spopolamento ed l’invecchiamento dei residenti. Facendo poi il rapporto fa il numero di residenti iscritti all’anagrafe e il numero di famiglie, risulta lo “strano” numero statistico di 2,2 persone, il che tradotto nel linguaggio comune significa che non ci sono più quelle famiglie numerose di un tempo, ma che in tutti i Comuni si riscontrano diverse famiglie composte da una sola persona e famiglie con uno o due soli figli (naturalmente con le dovute eccezioni).
A commento non si può dire altro che ormai sono lontani i tempi di quando nel 2005 si cantò vittoria perché era stato superato il fatidico numero di 10.000 abitanti, consolidati poi nei due successivi anni, ma con una fatale inversione una di marcia a cominciare dal 2008, marcia indietro che non si è più arrestata.