Alpini commossi in preghiera all’addio a Fidenzio Della Sega
Mezzano. Erano in tanti, ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Mezzano per portare il loro ultimo saluto a Fidenzio Della Sega. Tanti amici. Tanti compaesani. Tanti alpini che non potevano...
Mezzano. Erano in tanti, ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Mezzano per portare il loro ultimo saluto a Fidenzio Della Sega. Tanti amici. Tanti compaesani. Tanti alpini che non potevano certo mancare nel giorno dell’ultimo saluto a un caro compagno “Andato avanti”.
Un pomeriggio mesto, di grande commozione, quello di ieri a Mezzano. Commozione per un uomo stimato e rispettato da tutti. Un uomo che si è sempre speso per gli altri. Che della generosità e della disponibilità aveva fatto ragioni di vita. E tutte queste qualità morali sono state sottolineate in modo chiaro e partecipato dal parroco di Mezzano, don Nicola Belli, che nel corso della propria omelia funebre ha ricordato la figura di Fidenzio come «uomo che s’è speso per gli altri». E, appunto, la gente che si è ammassata in chiesa e che poi lo ha accompagnato al cimitero per il suo ultimo viaggio terreno lo ha confermato.
Lo hanno fatto le “penne nere” giunte da Mezzano, ma anche da Primiero e Imer. Compagni di impegno e di divertimento. Come quello che avevano condiviso con Fidenzio domenica scorsa a Milano per l’Adunata numero 100 dell’Ana. Ed il ricordo di questa ultima trasferta piena di sorrisi si è confuso ieri con gli occhi lucidi sotto ai cappelli verdi con la penna nera degli alpini che gli hanno fatto da ala all’uscita dalla chiesa. I ricordi che il destino sotto forma di tragico incidente hanno lasciato agli amici e tolto a Fidenzio. Una fatalità mentre stava portando un carico di legna ad un amico. Il suo trattore lo ha travolto e gli ha tolto la vita in un istante.
Aveva appena 54 anni, Fidenzio Della Sega. Pochi. Aveva gioia di vivere, di dare e condividere. Ieri gli è rimasto solo l’ultimo saluto, la preghiera dell’alpino, rivolta a chi deve “andare avanti”.