Addio ai passaggi a livello lungo la ferrovia della Valsugana
Al momento, in territorio trentino, sono 36. Approvato uno schema di protocollo d’intesa fra Provincia e Rfi
TRENTO. Si comincerà con una ricognizione dei passaggi a livello esistenti sulla linea e, successivamente, con un confronto puntuale con il territorio.
Provincia e Rfi condivideranno poi le priorità di intervento in ragione di fattori di natura ferroviaria, stradale o altri che si riterrà opportuno valutare.
Definite le priorità, Provincia e Rfi decideranno per quali passaggi a livello verrà conferito da Rfi l’incarico di redazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica delle opere sostitutive. In questo modo si otterrà una prima restituzione dei costi per le successive valutazioni.
Sono questi i principali impegni previsti dallo schema di protocollo di intesa tra Provincia autonoma di Trento e la Società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. per la soppressione dei passaggi a livello della linea della Valsugana (Trento-Mestre nel territorio trentino), che è stato approvato dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Maurizio Fugatti.
Provincia e Rfi condividono l’opportunità di arrivare, in un periodo medio-lungo, ad una progressiva razionalizzazione dei passaggi a livello che si trovano sul territorio trentino.
Ad oggi sono 36 e interessano i territori di Grigno, Strigno (Castel Ivano), Roncegno Terme, Levico Terme, Caldonazzo, Calceranica al Lago, Pergine Valsugana.
Con la soppressione dei passaggi a livello si vuole ottenere una maggiore sicurezza per gli utenti ed evitare problemi sulle strade in relazione alle code di veicoli che si formano in attesa della loro apertura. L’individuazione della tipologia e dell’ubicazione delle opere sostitutive, è specificato nel protocollo, non potrà prescindere dal confronto con il territorio, per raccoglierne le esigenze.