«Acciaieria, controlli automatici sui fumi»
Levico Terme, le richieste di ValsuganAttiva ai ministri Costa e Fraccaro anche per le “acque deboli”
LEVICO TERME . Richiamati dall’hashtag #iosonoambiente si sono ritrovati in un incontro pubblico con il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, e Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento, cittadini e rappresentanti delle associazioni, con presenti anche i Custodi Forestali, che hanno avuto modo di esporre alcune tematiche inerenti l’ambiente e la tutela del territorio.
Dopo il saluto del commissario straordinario Marino Simoni che ha fatto appello a una collaborazione tra le istituzioni, e una breve introduzione dell’ex consigliere comunale Maurizio Dal Bianco, si sono raccolte alcune questioni tra quelle che solitamente emergono nei confronti del tema ambientale, ma che caratterizzano in particolar modo la Valsugana.
Gli interventi del presidente di ValsuganAttiva, Antonio Mittempergher, e del dott. Cappelletti, hanno portato al ministro Costa le preoccupazioni per l’acciaieria di Borgo Valsugana. «Una struttura – ha detto Mittempergher – che, con una produzione di 800mila tonnellate all’anno, influisce pesantemente sull’ecosistema. Chiediamo che vi siano controlli automatici sui fumi fuggitivi, poiché i controlli effettuati finora sono avvenuti solo in seguito alle sollecitazioni delle associazioni di volontariato, e alla Provincia chiediamo l’adozione di deposimetri che misurino le emissioni inquinanti della acciaieria».
«Se non fosse stato per il Corpo Forestale di Vicenza – ha detto Cappelletti di Medici per l’ambiente – dell’acciaieria non si saprebbe niente». «È stata una disattenzione imperdonabile di chi doveva rappresentarci. I cittadini si lamentavano – ha ricordato Fraccaro – e venivano rassicurati dagli enti provinciali, finché da Vicenza non sono partite delle indagini investigative che hanno portato alla luce l’inquinamento sistematico in atto».
Donatella Bommassar, presidente di Levico Fin, ha interessato i due ministri sulla questione delle acque deboli che «il ministero della Salute – ha detto Bommassar – non ha ancora ammesso come trattamento sanitario da affiancare a quello dell’acqua forte. Poi le cure che noi facciamo sono esenti da Iva, mentre invece gli acquisti che facciamo sono soggetti al 22% di Iva che non possiamo scaricare». «Non sapevo di questa richiesta – ha risposto il Ministro Fraccaro – ma me ne farò interprete presso il Ministero della Salute».
L’evento calamitoso di ottobre con i relativi provvedimenti del Governo, grandi carnivori e Valdastico, sono stati gli altri argomenti caldi dell’incontro, ma i ministri si sono rimessi alla valutazione dei tecnici che avranno l’ultima parola.