«Rivoluzione» dei rifiuti, stop da Imer: il consiglio comunale vota contro la delibera sul consorzio Egato
In Primiero diventa atto istituzionale, con voto trasversale, la critica diffusa nelle varie municipalità verso tempi e modi scelti dalla Provincia per la centralizzazione del sistema e la costruzione di un inceneritore. Daniele Gubert: «Respinto papocchio, ora dovranno mandare qui un commissario a prendere la decisione al posto nostro»
TRENTO - Il Consiglio comunale di Imer, in Primiero, ha votato contro la delibera sull'Egato, il consorzio per la gestione dei rifiuti voluto dalla Provincia. Dopo vari amministratori comunali in diversi paesi che hanno espresso critiche, arriva dunque anche un primo atto formale.
Nella serata di ieri, dodici consiglieri di minoranza e di maggioranza hanno espresso il loro voto contrario. C'è stato un solo astenuto: il sindaco Antonio Loss.
«Sono intervenuto per primo nella discussione, illustrando le perplessità nel metodo e nel merito di una proposta calata dall'alto», spiega il capogruppo di minoranza Daniele Gubert.
«Il metodo penso sia stato criticato un po' da tutti i Comuni. Dopo 20 anni che la legge prevede di esercitare in forma associata la gestione del ciclo dei rifiuti, vengono dati pochi giorni ai consigli comunali per deliberare su una proposta in parte illegittima, in parte confusa e in parte incompleta. Il problema principale, come è stato illustrato anche dagli organi tecnici di Comuni e Comunità, è che si richiede un atto di fede rispetto alle regole che governeranno il consorzio».
Gubert sottolinea che la gestione del ciclo di rifiuti di molti territori trentini è già virtuosa, come nel caso del Primiero.
«Abbiamo un'azienda in house dei Comuni e della Comunità che da molti anni esercita questo servizio, che mantiene in equilibrio le tariffe di privati e di aziende e che ha un suo assetto patrimoniale».
Sullo sfondo rimane la questione della chiusura del ciclo dei rifiuti. «L'ambito ottimale per un inceneritore non è la provincia di Trento. Forse bisogna prendere atto che ci vogliono alleanze con i territori vicini», prosegue il consigliere comunale di Imer.
«Viene portata avanti una retorica della responsabilità in casa nostra che in questo caso non è funzionale e nemmeno efficiente. C'è poi un problema di tempistiche», sostiene Gubert.
«La Comunità di valle e i sindaci avevano chiesto al Cal e all'assessore tre settimane di tempo, quindi la fine del mese, per poter arrivare a digerire la questione. Invece c'è stata una forzatura sui tempi. Adesso però quei tempi slittano comunque, perché dovranno diffidare il Comune e nominare un commissario che verrà e prenderà la decisione al posto nostro. Però noi abbiamo in scienza e coscienza respinto un papocchio. Ci siamo presi la responsabilità di dirlo», conclude il consigliere comunale di Imer.