Richiesta di risarcimento ai soci della Cantina di Mori
La lettera del commissario Roberto Bertuol. Un atto dovuto per la tutela della società inviato a tutti i 90 indagati: se le accuse verranno provate, dovranno rispondere in solido
Mori. Si tratta di un atto dovuto, firmato dall’avvocato Roberto Bertuol nel suo ruolo di commissario della Cantina sociale Mori Colli Zugna come forma di tutela dell’azienda, ed è un atto di matrice civilistica: ai novanta soci indagati (che rappresentano circa un sesto del totale della Cantina) è stata recapitata una richiesta preliminare di risarcimento. In sostanza, il commissario avvisa che qualora al termine del procedimento penale conseguente all’indagine avviata dai Nas vengano addebitate ai soci indagati responsabilità in merito ai reati contestati, saranno essi stessi a doverne rispondere in solido, secondo una ripartizione da stabilire in base ai profili di responsabilità accertata (se le accuse saranno provate, si parla di 1,5 milioni in totale). «Le lettere sono partite - conferma l’avvocato Bertuol -, si tratta un atto dovuto finalizzato a tutelare l’azienda di cui sono commissario, anche se ancora per poco». In effetti il mandato di Bertuol, scaduto a fine 2018, era stato prorogato fino alla fine di marzo. Mancano dunque pochi giorni alla scadenza.
L’indagine e le conseguenze
La lettera manca però di una ripartizione delle quote: bisogna attendere il termine del procedimento e le eventuali condanne prima di stabilire il quantum, socio per socio. La misura è diretta solo contro i soci indagati, e non si applica pertanto alla totalità dei soci della Cantina, ma solo a quelli che dovessero venire condannati. Secondo il sostituto procuratore roveretano Fabrizio De Angelis, sarebbero tutti complici - con responsabilità diverse - di una sistematica e vasta frode in commercio. Nelle vendemmie 2016 e 2017 (gli anni oggetto di verifica) si sarebbe applicata su larga scala la frode al sistema di certificazione dei vini, facendo risultate Dop vino che non lo era, e facendo passare per trentino vino veneto. L’indagine ha messo in luce anche un sistema di “aggiustamento” irregolare sui conferimenti dei soci.