il progetto

Val di Cembra: si inaugura il "Cammino delle Terre Sospese"

Alla scoperta delle Piramidi di Terra di Segonzano, dell’Avisio selvaggio, di antichi laghi e torbiere e di aree agricole pregiate


Claudio Libera


TRENTO. Si sta per concludere l'importante progetto di comunità "il Cammino delle Terre Sospese" che sarà inaugurato sabato 5 ottobre. Un punto di arrivo che è in realtà un punto di partenza verso un nuovo modo di vivere il territorio. Si tratta di un lavoro iniziato un paio di anni fa con l'obiettivo di "ricreare/creare" comunità che è stato supportato dalle Acli della valle di Cembra e dalle Acli provinciali, dal Consorzio Lavoro e Ambiente, dalla Banca per il Trentino Alto Adige e dalla Comunità Valle di Cembra, enti da sempre vicini al territorio ed alle sue genti.

Attraverso un percorso di analisi e formazione si è passati alla successiva ideazione e realizzazione di un'azione concreta, dal basso, aperta a tutti i volontari desiderosi di interagire con il tessuto socio-culturale locale per valorizzare il territorio individuando un "manifesto di valori fondanti" a cui ispirarsi: equità, accoglienza, ecologia, identità, cultura locale, intraprendenza, emancipazione e restanza. Il gruppo di volontari, ora divenuto l'Associazione Ets "Destinazione Val di Cembra", si è messo a disposizione per tracciare fisicamente un cammino su sentieri già esistenti, senza consumo di territorio, attraversando i borghi caratteristici della Valle e segnalando infinite varianti verso luoghi culturali e naturalistici di particolare interesse tra il bosco e i vigneti terrazzati sostenuti da oltre 700 km di muretti a secco, la cui arte di costruzione è patrimonio immateriale Unesco.

Eccoci quindi alla scoperta delle Piramidi di Terra di Segonzano, dell’Avisio selvaggio, di antichi laghi e torbiere, di aree agricole pregiate, … un paesaggio naturale e culturale, iscritto dal Ministero per l’Agricoltura nel registro dei “Paesaggi Rurali Storici d’ Italia”. Si avrà modo di attraversare i piccoli borghi, i centri storici dalla semplice architettura rurale ma anche di visitare l’area del Castello di Segonzano famoso per essere stato immortalato da Albrecht Duerer nel 1494 e per essere stato teatro di due sanguinose battaglie contro le truppe napoleoniche nel 1796/1797, di conoscere piccoli gioielli dell'arte sacra, gli antichi opifici di Alta valle ed i paesaggi lunari delle cave di porfido, il tutto incluso nel territorio della Rete di Riserve Val di Cembra Avisio, ma soprattutto di incontrare le genti del luogo, i veri ambasciatori del territorio: un calice di vino "raccontato" assume un profumo ed un sapore diverso.

Ci sarà quindi l'opportunità di visitare le numerose cantine sia familiari che imprenditoriali, le aziende agricole e artigianali, gli agriturismi e i ristoranti locali, di alloggiare nelle piccole strutture alberghiere ed extra alberghiere. Novanta (90 km) divisi in 6 tappe, fruibili tutto l'anno, con partenza ed arrivo a Lavis al "giardino dei Ciucioi" monumento alla verticalità e preludio alle "Terre Sospese" della Val di Cembra. Il tracciato, prima di compiere il giro di boa, va a lambire la Val di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti, compie un "otto" adagiato, quasi a significare l'infinito che anche nella quotidianità non smette mai di stupire, per superare più volte il torrente Avisio che ha inciso prepotentemente la Valle e che conserva un alto indice di biodiversità. Il "cammino delle Terre Sospese", che sarà inaugurato il 5 ottobre alle ore 17, avrà il suo momento ufficiale all'Opera Azienda vitivinicola in Val di Cembra a Verla di Giovo.

Non è nato principalmente come "prodotto turistico" ma è stato condiviso dalle varie istituzioni locali e comunicato in molte occasioni e, siamo certi, potrà dare l'opportunità di creare, oltre ad un importante scambio culturale tra ospiti e locali, un micro-indotto a sostegno dell'economia valligiana. Il mondo dei cammini può essere uno dei migliori modelli di crescita e sviluppo del turismo lento. Un territorio attraversato da un cammino a tappe può rinascere insieme alle comunità accoglienti che se ne prendono cura.













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