«Vaia, una tragedia che obbliga a ripensarci». L’evento al Muse
A quattro anni dal disastro che ha provocato danni e morti si svolge, domani, una tavola rotonda per fare il punto della situazione
TRENTO. Nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile viene proposto domani (lunedì 24 ottobre) dalle 9.30 alle 12.30, nelle sale del Muse, un momento di riflessione su Vaia, l’uragano che a fine ottobre 2018 ha distrutto 42.500 ettari di foresta nell’area dolomitica.
A quattro anni da questo disastroso evento proponiamo di fare il punto della situazione nelle aree colpite, ricordando non solo le iniziative intraprese, ma anche l’analisi delle criticità. Il tutto nella prospettiva del miglioramento del patrimonio forestale, della lotta ai cambiamenti climatici e dell’avvio di una seria politica unitaria di gestione della montagna dolomitica.
Fra le relazioni centrali previste nella mattinata ricordiamo quella del geobotanico Cesare Lasen su “Foreste e biodiversità: i boschi del domani in epoca di cambiamenti climatici” alla quale seguirà la tavola rotonda “Le aree colpite da Vaia, a che punto siamo?”, cui parteciperanno Giovanni Giovannini, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Trento, Gianmaria Sommavilla, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Belluno, Guenther Unterhiner, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Bolzano, Rinaldo Comino, Dirigente del Servizio Foreste Regione Friuli Venezia Giulia.
Successivamente verrà presentata una serie di buone pratiche nell’ambito della rassegna “La foresta che cresce: visioni per la montagna di domani”. Interverranno Bruno Crosignani, già direttore ufficio Cavalese Servizio Foreste Provincia di Trento, Alessandra Gomiero, Progettista recupero area Beldopian, Albino Angeli, Amministratore delegato Xlam Dolomiti, Andrea Giovannini, allevatore, Giada Mearns, insegnante Cfp Enaip settore legno Tesero. Le conclusioni verranno affidate a Marta Villa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento. C.L.