lo studio

Vaccino anti-Covid: sempre meno le persone che hanno dubbi. In Russia i più esitanti

Studio su 23 Paesi: in Italia -8,8% i cittadini che esprimono perplessità



ROMA. Diminuisce nel mondo la quota di cittadini che esita di fronte all'idea di vaccinarsi contro il Covid-19. Lo dice uno studio della Cuny Graduate School of Public Health and Health Policy di New York (Stati Uniti), del Barcelona Institute for Global Health (Spagna), della Dalhousie University di Halifax (Canada) e dell'Università di Calgary (Canada), pubblicato su Nature Communications, che parla di un decremento a livello globale del 3,7% degli esitanti tra il 2020 e il 2021. Lo studio ha preso in esame le dichiarazioni di esitazione/accettazione al vaccino raccolte in 23 Paesi, tra cui l'Italia.

A livello globale la quota di chi esita è passata dal 28,5% al 24,8% tra il 2020 e il 2021, per l'Italia è scesa dal 29,2% al 20,4% (-8,8%). Di contro il 75,2% degli intervistati nel mondo nel 2021 (oltre 23.000 persone) si è dichiarato a favore del vaccino rispetto al 71,5% di un anno prima (in Italia ha quota è salita dal 70,8% al 79,6%, nono posto nella classifica dei paesi a più alta accettazione).

L'esitazione al vaccino è stata segnalata di più in Russia (48,4% del 2021, cresciuta rispetto al 45,1% del 2020), in Nigeria (43%, era il 34,8% nel 2020) e Polonia (40,7%, pur in diminuzione rispetto al 2020, quando ad esitare era 43,7%). I paesi dove i vaccini sono più accettati risultano invece, nel 2021, la Cina (97,6%), il Brasile (90,2%) e il Perù (87,3%).

Gli autori hanno scoperto che l'esitazione del vaccino non era significativamente correlata al carico di casi Covid-19 e alla mortalità che si registrava nel Paese di appartenenza. I più comuni motivi riportati erano i dubbi sulla sicurezza e l'efficacia del vaccino e la sfiducia nella scienza. Altri fattori associati all'esitazione variavano in base al Paese di appartenenza e includevano le esperienze personali con Covid-19 (come avere contratto la malattia o perso un membro della famiglia) e le caratteristiche demografiche (ad es. sesso, istruzione e reddito).













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