CORONAVIRUS

Vaccini, i magistrati del Trentino Alto Adige: “Puntare sulla copertura dell’intero comparto giustizia”

La presidente della Giunta Consuelo Pasquali: “Vaccinarsi rappresenta un dovere nei confronti della collettività e della salute pubblica”. Ritardo nella comunicazione venerdì, in orario prossimo alla chiusura degli uffici



TRENTO. La giunta dell'Associazione nazionale magistrati del Trentino-Alto Adige, "conformemente alle richieste rivolte dall'organo centrale al Ministro della Giustizia, ha richiesto fin dall'inizio alla Regione che l'intero comparto giustizia fosse inserito nel piano vaccinale, reputandolo un servizio essenziale", si legge in una nota della presidente della giunta Anm Trentino-Alto Adige Consuelo Pasquali . "La richiesta riguardava tutti coloro che lavorano negli uffici giudiziari, magistrati e personale amministrativo, tirocinanti, addetti alla vigilanza e alle pulizie. Naturalmente nel comparto rientrano anche gli avvocati, i quali peraltro agiscono per mezzo dei propri organi rappresentativi. Ci risulta che la Regione abbia trasmesso gli elenchi completi alle Aziende Sanitarie provinciali".

"A partire da giovedì scorso - prosegue la nota - i magistrati del Trentino sono stati convocati per sottoporsi alla vaccinazione durante questo fine settimana. Venerdì pomeriggio è arrivata la notizia che solo i magistrati erano stati chiamati. Per tale ragione la giunta locale ha cercato di avere notizie più precise. Nonostante le difficoltà derivanti dal fatto che era venerdì pomeriggio, alle 18.00 abbiamo raggiunto telefonicamente persona responsabile dell'Azienda Sanitaria, che ci ha spiegato che la convocazione dei magistrati è avvenuta in base al precedente piano vaccinale, concordato durante il governo Conte, il quale effettivamente prevedeva il comparto giustizia come servizio essenziale. Tuttavia, la chiamata riguardava solamente i magistrati, non il personale amministrativo e gli altri operatori, che in base al nuovo piano vaccinale seguiranno i criteri previsti per la popolazione in generale".

"Tali informazioni sono state trasmesse ai colleghi per via istituzionale intorno alle 18.30, dunque in un orario ormai prossimo alla chiusura degli uffici. È evidente che in pochi hanno saputo tempestivamente e chi lo ha saputo ha deciso secondo coscienza, non ultimo considerando anche, da un lato, che vaccinarsi rappresenta un dovere nei confronti della collettività e della salute pubblica, dall'altro, che disdire all'ultimo momento avrebbe potuto creare un disservizio. Resta il forte auspicio che si realizzi il prima possibile la copertura completa del comparto giustizia e non solo", conclude Pasquali.













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