Whirlpool, indagini sulle impronte

Vertice in Procura sull’attentato. Il materiale usato per confezionare l’innesco non è più in commercio da dieci anni



TRENTO. Vertice in Procura, ieri mattina, per fare il punto sulle indagini sull’attentato alla Whirlpool. All’incontro, convocato dal procuratore Giuseppe Amato hanno partecipato il pm Marco Gallina, il capo della Digos Salvatore Tedesco, il capo della polizia scientifica di Padova e un funzionario dei vigili del fuoco. Il vertice è servito per mettere a fuoco alcune linee di indagine per i prossimi giorni. E’ emerso che il materiale usato per l’innesco trovato lunedì mattina all’interno di un quadro elettrico del reparto produzione non era tutto di provenienza interna alla fabbrica. Il timer può essere acquistato per pochi euro in qualsiasi negozio di materiale elettrico, invece la resistenza non è più in commercio dal 2003. Questo vuol dire che qualcuno ha usato del materiale che aveva a disposizione magari a casa. Questi elementi riaprono anche il quadro complessivo. La pista interna, pur restando la preferita, perde un po’ di consistenza, anche se non ci sono al momento indicazioni di altra natura.

Per cercare di arrivare alla soluzione, il procuratore Amato ha chiesto agli inquirenti di fare alcuni accertamenti. Fondamentale sarà verificare se l’incendio scoppiato venerdì notte abbia una causa accidentale o se sia stato doloso. Per fare queste verifiche, però, dovrà essere messa in sicurezza tutta l’area del laboratorio di stabilità. Solo a quel punto, i vigili del fuoco potranno tornare sul posto e cercare tracce di eventuali acceleranti o elementi che possano far pensare a un innesco. Per il momento, infatti, non c’è alcun elemento che possa far pensare a un incendio doloso. Certo è inquietante la coincidenza con il ritrovamento dell’innesco. Il timer del marchingegno era fissato sull’una e 55 minuti. Più o meno la stessa ora in cui è scoppiato l’incendio nel laboratorio di produzione. Per avere un’idea anche della distanza tra i due luoghi. Si vuol capire se chi ha messo l’innesco nel quadro elettrico del reparto produzione possa essere la stessa persona che potrebbe aver appiccato il fuoco nel laboratorio di stabilità.

Altra analisi in corso è quella sulle impronte trovate sull’innesco. La scientifica ne ha trovate alcune. Da verificare se si tratta di impronte della stessa persona e se siano solo delle persone che hanno trovato il timer e poi lo hanno consegnato alla polizia.

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