Volontari per l’ambiente in servizio in riva al lago
Levico Terme. Con l’inizio della “Fase 2” sono entrati in servizio affiancando nel servizio gli agenti della Polizia locale dell’Alta Valsugana. «La gente sta rispettando bene le norme»
Levico terme. Julian Valentini è un agente di polizia locale in Alta Valsugana che coordina il gruppo di “Volontari per l’ambiente” per il quale il comune ha sottoscritto una convenzione. Un gruppo che ha una grande prospettiva di sviluppo, con un progetto chiaro e appetibile per molti volontari e volontarie desiderosi di impegnarsi per il proprio territorio e, in definitiva, per gli altri. Una implementazione di affiancamento alla vigilanza urbana alla quale stanno già pensando anche gli altri comuni, Caldonazzo, Calceranica, Tenna, Vigolo Vattaro, e Baselga di Pinè. Incontriamo Valentini di pattuglia, assieme ai volontari Barbara Frisanco e Gaetano Adamo.
«Attualmente il turno di pattuglia – spiega Valentini - vede tre persone su Levico e quattro su Pergine, ma possiamo arrivare, divisi su più turni, a una decina di persone che controllano il territorio di mattina e di pomeriggio, con un potenziamento il sabato e la domenica, in vista anche di un aumento degli afflussi intorno al lago. La spiaggia piena di gente, richiede grande responsabilità a tutti per il rispetto delle regole e non farci rischiare che risalga il numero dei contagi».
«I Volontari per l’ambiente – dice Valentini - hanno come funzione principale quella dell’informazione, della dissuasione dei comportamenti errati, e poi quella di fornire un esempio attraverso la loro stessa persona e immagine; per esempio, la mascherina sempre indosso, la distanza di sicurezza, i guanti sempre a portata di mano, le persone vedono e apprendono il comportamento corretto anche solo incontrandoci».
Il servizio è ripartito lunedì scorso con l’inizio della Fase 2. «Abbiamo constatato – continua l’agente - che c’è una buona parte di persone che rispetta il distanziamento sociale, e utilizzano la mascherina su tutto il territorio. Anche chi fa attività sportiva in genere ha la mascherina appresso, pronta per l’uso. Noi ricordiamo alle persone, che non stanno facendo queste cose, che vige l’obbligo di utilizzo della mascherina su tutte le aree pubbliche della Provincia, oltre che della regione Trentino-Alto Adige; chi fa sport deve portarla con se e averla pronta da indossare nel caso si incontrino persone; ma poi, occorre anche utilizzare la mascherina in modo corretto. Chi utilizza la mascherina sul suolo pubblico non deve tenerla, per esempio, sotto il mento o sul capo; come tutti i dispositivi di protezione individuale hanno precise indicazioni di utilizzo, per esempio il casco va indossato allacciando sempre la mentoliera».
Le mascherine in dotazione ai volontari, come agli agenti di polizia locale, sono modello Ffp2, «che garantisce una ottima protezione – dice Valentini - sia per le persone che interagiscono con noi, sia per noi stessi nei confronti delle altre persone, poiché protegge molto anche dall’ingresso del virus, molto bene aderente al viso e una grana di filtraggio ppm 2,5. Ma a prescindere dal grado di protezione, se tutti indossano una mascherina e rispettano l’obbligo del distanziamento sociale, ogni mascherina assolve bene alla sua finalità di contrastare la diffusione del virus». Un sevizio di pattugliamento che si svolgerà tutto l’anno, assieme alle attività che venivano svolte già prima dell’emergenza sanitaria, con l’obiettivo del rispetto per l’ambiente e il decoro urbano.