«Vivacizzeremo il centro con i mercati»

La proposta dell’assessore Paoli: «Quello del sabato va ampliato e ne stiamo studiando uno riservato all’usato»


di Fernando Valcanover


PERGINE. «La realtà commerciale perginese non ha subito tracolli o chiusure significative nel corso di un 2013 particolarmente difficile». È il parere dell’assessore comunale alle attività economiche Sergio Paoli, che dopo aver sottolineato la buona tenuta complessiva del comparto commerciale, preso atto dei dati che mantengono praticamente inalterato i rapporto tra i negozi al dettaglio del territorio e quelle dei centri commerciali, accenna agli obiettivi che l’amministrazione comunale ha pensato e sta valutando, per mantenere vivo il gradimento per le botteghe di contrada.

«Partendo dalla recente esperienza dei Mercatini di Natale, che giudico positivi dal punto di vista della partecipazione, il nostro obiettivo è quello di continuare ad appoggiare l’azione degli operatori economici, del Copi e dell’azione della Pro Loco, sostenendo le iniziative di animazione che sono ormai consolidate, aggiungendone altre. Tra queste una novità: accanto al mercato del sabato, dove stiamo valutando l’opportunità aumentare il numero dei banchi ampliando anche il circuito con l’inserimento di via Crivelli e forse piazza Fruet, stiamo lavorando per creare un mercatino settimanale dell’usato, sul tipo del mercato contadino, che si potrebbe realizzare il sabato o la domenica». L’assessore prende in considerazione anche l’organizzazione dei commercianti, il Copi: «L’unione fa la forza e in questo caso le singole realtà commerciare dovrebbero condividere con maggior impegno le iniziative, per dar maggior forza e opportunità nuove. Far gruppo dovrebbe essere l’obiettivo un po’ di tutti, per creare una realtà forte in grado di potenziare e ampliare le varie iniziative».

Sull’argomento Luigi Ochner, presidente del Copi, commerciante che ha il polso di questa importante attività, aggiunge: «Prendo atto con piacere dell’apertura di nuove botteghe in centro storico, un atto di coraggio perché non è facile gestire nell’attuale situazione congiunturale un negozio. La chiave del nostro futuro successo, la possibilità di continuare a svolgere il lavoro dipende dall’adesione al Copi di altri commercianti. Oggi siamo una sessantina, ma potenzialmente potremmo essere in 150, con una maggior possibilità finanziaria per pensare a nuove proposte per incrementare l’interesse della gente».

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