Vittoria di 200 maestri diplomati trentini contro la Provincia
Esulta il sindacato Delsa: Ora si cambino le graduatorie e si preparino i risarcimenti
TRENTO. Hanno vinto i 200 maestri diplomati magistrali trentini patrocinati dal sindacato Delsa, che avevano fatto causa alla Provincia. Per cosa? «Per essersi visti scavalcare in graduatoria, dopo 15 anni di lavoro, da più di 200 colleghi abilitatisi con la laurea in scienze formative, molti dei quali con esperienza minima di lavoro. Abilitati lo erano anche loro e per legge peraltro, attraverso un diploma magistrale che fino al 2002 è stato l'unico percorso abilitante per formare i maestri italiani» tuona il sindacato.
«Inspiegabile dunque l'iniziativa nel 2014 della giunta Rossi di istituire una fascia ad hoc per i soli laureati in Scienze della Formazione Primaria mettendo letteralmente all'angolo i docenti che fino ad allora avevano lavorato per la Pat nelle scuole primarie provinciali con titoli e preziosa esperienza sulle spalle. I maestri trentini , dopo aver incassato un rigetto netto al Tar di Trento alcuni mesi fa, si sono rivolti in secondo grado al consiglio di stato che nella giornata di oggi 5 agosto 2016 ha dato loro ragione disponendo la sospensione della sentenza con cui il Tar Trento aveva negato l’inserimento con riserva nella graduatoria di quarta fascia trentina» osserva Delsa.
Al termine di una sentenza cautelare dibattuta che ha visto contrapporsi gli avvocati Francesco Lilli, Fabio Pellicano, Claudia Morreale all'intera avvocatura provinciale, il Consiglio di Stato ha ribadito che la Provincia non può discostarsi da quella che è la disciplina vigente in campo nazionale sulla abilitazione dei titoli «e per questa ragione i ricorrenti di Delsa vanno tutti inseriti con riserva nella attuale quarta fascia, a pettine con i laureati, secondo il proprio punteggio e in piena facoltà di stipulare contratti sia a tempo determinato che indeterminato». Il Presidente di Delsa sindacato autonomo trentino, Mauro Pericolo commenta: «Sono tesi esclusivamente nostre, sostenute per anni e alle quali con ritardo ed atteggiamento opportunista si sono accodate altre organizzazione sindacali con scopi speculativi. Da parte nostra c'è piena intenzione a chiedere un risarcimento per danni professionali economici e morali nei confronti della Provincia.