REGIONE

Vitalizio in arrivo per altri 10 consiglieri a partire dal 2018

Scatta a 60 anni per chi ha tre legislature. Nell'elenco Gilmozzi e Mellarini


di Chiara Bert


TRENTO. Ci sono 34 consiglieri regionali che hanno già acquisito il diritto al vitalizio ma che, a seguito della riforma del 2014 che ha alzato i requisiti di età per ottenerlo (66 anni e 7 mesi, come per l’accesso alla pensione di vecchiaia dei lavori pubblici), devono attendere ancora per poterlo riscuotere. Per dieci di loro il regalo arriverà già nel 2018, al termine della legislatura: si tratta di coloro che, avendo almeno tre legislature alle spalle, maturano il diritto già a 60 anni. Nell’ordine: gli assessori provinciali trentini Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, gli assessori altoatesini Martha Stocker e Richard Theiner, i consiglieri Nerio Giovanazzi, Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss, Pius Leitner, Florian Mussner, e l’ex presidente del consiglio regionale Rosa Zelger. Poco di più dovranno aspettare l’ex governatore Lorenzo Dellai (2020), il senatore Franco Panizza e l’ex assessore Silvano Grisenti (2021), il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann (2019), tutti a loro volta con 15 anni di consiglio alle spalle. C’è chi, come Giovanazzi e Mellarini e altri, i 60 anni li ha già raggiunti ma percependo ancora l’indennità di consigliere, deve attendere la fine della legislatura. Per tutti loro, se decideranno di incassare già a 60 anni, scatterà anche una decurtazione: del 10% per chi ha fatto quattro legislature (come Giovanazzi), del 12% per chi ne ha fatte tre.

I nomi emergono dalla risposta che il presidente Widmann ha dato nei giorni scorsi a un’interrogazione del consigliere del M5S Filippo Degasperi, che chiedeva di conoscere la situazione aggiornata sulle restituzioni degli anticipi dei vitalizi e le iniziative del consiglio regionale per ottenere quanto non è stato restituito spontaneamente dagli ex consiglieri in base alla riforma del 2014. Widmann fornisce gli elenchi di chi già percepisce il vitalizio. Il quadro delle restituzioni non è cambiato rispetto all’ultimo aggiornamento: su 29,4 milioni da recuperare, ne sono rientrati circa 15 (di cui circa 4 in contanti sul conto del consiglio, gli altri tramite la restituzione delle quote del Fondo Family). Sugli altri è ancora braccio di ferro con gli ex consiglieri che hanno fatto ricorso contro la legge del 2014. Altri 47 mila euro restituiti a rate con decurtazioni mensili dei vitalizi. In 38, nonostante tre solleciti ad adempiere alla legge, non hanno restituito un euro.

Widmann infine ribadisce che prima di decidere l’eventuale recupero forzoso di quanto non è stato restituito si aspetterà la pronuncia della Corte Costituzionale che è stata investita dagli ex consiglieri che contestano i tagli.

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