Via Venezia, la curva a rischio per chi esce dalla laterale
Via Cavalieri s’immette sulla strada principale senza visibilità E la segnaletica non aiuta, serve un semaforo a chiamata
TRENTO. Si prende spunto dal grave incidente di giovedì scorso ai piedi della chiesa dei padri Cappuccini per confermare (dati topografici alla mano) la pericolosità della strada in quel tratto, in particolare per coloro che, scendendo verso città, giunti allo slargo davanti alla chiesa, svoltano a sinistra. È praticamente impossibile essere certi di fare questa manovra senza provocare uno scontro. La visibilità della strada occupata da mezzi che salgono è troppo limitata dalla sottostante curva accanto al giardinetto. Ne consegue che il mezzo che sale e che sbuca sullo slargo a velocità anche soltanto un po' sostenuta vi arriva in un tempo tanto breve che chi è alla guida del mezzo che svolta a sinistra non ne può evitare l'impatto. Medesimo discorso va fatto all'imbocco della via Cavalieri sulla via Venezia.
L'automobilista che esce da questa stradina pubblica (si badi, pubblica e non privata) ha una visione sulla sua destra molto ampia potendo controllare le auto che salgono per due-trecento metri. Alla sua sinistra, invece, ha una visibilità di 10 metri in quanto vi è una curva che gli risulta “cieca”. A nulla o poco vale lo specchio parabolico. Pur ammettendo che scendendo su quella strada si viaggiasse entro i limiti previsti dal codice (50 chilometri orari e ciò non accade mai) per compiere quei 10 metri metri ci si impiega meno di un secondo. Figuriamoci se, come avviene normalmente, si viaggia a velocità superiore. Con quale sicurezza di evitare un incidente può immettersi in via Venezia l'automobilista di via Cavalieri? Nessuna. Matematicamente impossibile. C'è da ricordare che in via Cavalieri abitano numerose famiglie che possiedono e usano non meno di quaranta automobili. C'è poi anche una importante azienda con le proprie automobili. A ben vedere, poi, si sfiora perfino il ridicolo. A meno di 10 metri dall'immissione di via Cavalieri sulla destra, per chi scende verso la città, c'è il classico cartello che avverte che a 50 (!) metri c'è, appunto, una strada laterale. Peccato che il cartello sia stato posto parallelo e non perpendicolare alla traiettoria delle automobili cosicché è visibile perfettamente soltanto a chi fosse seduto su un paracarro dall'altro lato della strada. Dunque, inservibile oltre che falso (50 e non 10 metri).
Se accadesse l'incidente tra due automobili i danni si limiterebbero soltanto alle carrozzerie, ma se uno dei due mezzi fosse una bici o una moto come è accaduto giovedì ai Cappuccini?
Codice della strada alla mano la responsabilità sarebbe dell'automobilista di via Cavalieri. Codice morale, stavolta, alla coscienza e non più alla mano la responsabilità ricadrebbe sulla viabilità del Comune. Insomma, un semaforo a chiamata per l'utente di via Cavalieri installato a distanza conveniente si rende indispensabile. Sarebbe sufficiente e opportuno che chi può decidere di risolvere questi problemi di viabilità e di sicurezza avesse cura di ascoltare periodicamente le segnalazioni della Polizia locale che, ne siamo sicuri, non sono mai mancate e che rimangono probabilmente lettera morta.