Via Suffragio senz’auto, al parco il faccia a faccia tra sindaco e residenti
Ianeselli: “Questa via deve poter esprimere la sua bellezza, l’esempio è San Martino". I dubbi degli abitanti: “La sera lasciateci passare”
L'ORDINANZA. Ecco cosa cambierà da lunedì 19 luglio: tre mesi di sperimentazione
TRENTO. “Un’ordinanza non è la Costituzione e di conseguenza può essere modificata in corso d’opera”. Lo ha affermato il sindaco Franco Ianeselli, rispondendo a molte domande, dubbi e perplessità espresse dai residenti di via Suffragio che da lunedì 19 luglio al 28 di ottobre, verrà sottoposta ad una sperimentazione su divieti di transito, sosta e parcheggio. “La nostra idea di città – ha proseguito Ianeselli – prevede che questa venga resa sempre più bella e fruibile da tutti i suoi residenti ed ospiti, quindi da qualche parte si doveva iniziare ed è stato deciso di partire proprio da una delle vie storiche della città, che comunque manifesta qualche criticità”.
All’assemblea pubblica nel parco San Marco, oltre al primo cittadino, hanno partecipato il vicesindaco Roberto Stanchina, il presidente di Trentino Mobilità Cristiano Mosna, il presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello Claudio Geat e il consigliere circoscrizionale, nonché libraio in San Martino, Federico Zappini.
Molti i dubbi espressi dai residenti, molte le perplessità, vari i punti di vista, che hanno riguardato soprattutto la possibilità di accesso per lo scarico ed il carico, la mancanza di posti auto nelle vicinanze – vista la concomitante chiusura di piazza della Mostra – e le criticità presentate dall’Autosilo.
“La nostra idea è quella di togliere le auto da via Suffragio; una via bellissima, in questo momento parzialmente rovinata da diversi fattori concomitanti. Tra queste la coda di auto che la popola; quindi l’idea è di consentire per i residenti il carico e lo scarico togliendo però gli stalli. Ma poiché pensiamo pure alle istanze di chi risiede, diciamo che c’è la possibilità con 20 euro al mese di avere un posto auto all’Autosilo che si trova a pochi minuti a piedi dalla via. Quindi si va in questa direzione di riqualificazione della via, che presenta pure il problema dei portici che sono privati, se i privati compartecipano noi possiamo fare la nostra parte. E’ una via che deve trovare occasioni per esprimere la propria bellezza che in questo momento è un po’ guastata e dobbiamo fare di tutto per migliorarla”.
"La maggioranza dei residenti ha dimostrato di comprendere l’importanza di rivalorizzazione della via. Abbiamo come esempio il grande miglioramento apportato in via San Martino, che dopo la pedonalizzazione ha trovato nuova vita”.
Tra i pensieri e perplessità dei residenti, quella dell’avvocato Franco Busana, che ha studio e residenza in via del Suffragio: “Mi fa piacere aver appreso che da parte del sindaco e del vicesindaco, la questione della sosta e degli accessi alla via e nella via sarà oggetto di modifica. Anche perché il transito in via del Suffragio, soprattutto nelle ore serali è davvero ridottissimo, quindi da questo punto di vista, il vietarlo rappresenta un problema non indifferente soprattutto per le persone anziane o per chi rientra tardi dal lavoro o ha bisogno di accompagnare persone che magari hanno una ridotta mobilità. Quindi questa iniziativa del divieto di transito immediatamente operativa da lunedì e dalle 17 alle 24 non è obiettivamente una gran trovata. Ma mi pare che questo sia stato riconosciuto anche dal sindaco e dal suo vice. Il secondo punto, anche importante, sul quale il vicesindaco ed il presidente di Trentino Mobilità si sono impegnati ad intervenire, è che in questo specifico momento, togliere tra piazza della Mostra e via del Suffragio altri 134 posti stalli e trasferirli all’Autosilo che non è in grado di reggere nemmeno i residenti abbonati e che per sopravvivere deve confidare che i residenti muovano la macchina durante il giorno per liberare posti auto, è una situazione che prima o poi dovrà essere risolta. Non si può pensare di risolvere il problema del traffico e del parcheggio delle autovetture che purtroppo ci sono e che le persone non possono mettersi in tasca, riversandolo tutto sull’Autosilo che non è in grado di reggerlo. Da questo punto di vista le soluzioni dovranno essere studiate e credo che questo sia il momento giusto per cercare di trovarne di definitive”.