Via Suffragio, risveglio senza macchine
Da oggi l’ordinanza: rimossa un'auto. Primi commenti favorevoli: “Bene, ora valorizziamo i portici”. D’Achille (Promoevent): “Chiudere non basta, servono eventi. Foto della città sulle vetrine sfitte”
LE FOTO. Ecco la strada libera dalle auto
TRENTO. Via Suffragio si è risvegliata senz’auto. Oggi (19 luglio) è il primo giorno della sperimentazione voluta dal Comune che durerà fino a fine ottobre. In bici si circola in ambedue i sensi di marcia. Molti i favorevoli, alcune perplessità ma la sperimentazione incuriosisce.
Come da ordinanza, puntuale, è arrivata la chiusura. Stamattina, infatti, ha preso il via il periodo sperimentale di proibizione di accesso e di parcheggio per i residenti della via che da piazza Sanzio porta all’incrocio con via Manci e via San Marco.
La strada più antica, caratteristica e storica della città, l’unica coi portici che, se sapientemente valorizzati, consentirebbero di avere una strada di struscio - che conduceva un tempo alla riva del fiume Adige - come Bolzano o altre città del nord.
La sorpresa è stata quella di trovare una sola autovettura parcheggiata, per giunta su un passo carraio, quello che conduce al Cafè de la Paix, che è stata rimossa dal carro attrezzi che aveva già prelevato due vetture improvvidamente lasciate parcheggiate in piazza Mostra o piazza Sanzio, dove vige il divieto.
Ma la gente che cosa pensa? Innanzitutto i negozi, a parte le due rivendite di pane ed affini, l’edicola tabacchi, i bar essendo lunedì mattina sono tutti chiusi e di gente che accede in città se ne vede pochina, stante la concomitanza con il periodo delle ferie. Diverse invece le biciclette che ora, sempre per via dell’ordinanza, possono transitare in ambedue i sensi di marcia.
Gli operai del Comune hanno provveduto alla copertura dei cartelli di sosta, mentre sono stati leggermente spostati quelli riservati ai portatori di handicap.
Positivi i primi commenti. Dice la signora Giovannini, “pinaitra” ma per lavoro sempre a Trento: “E’ brutto vedere chiusi tutti questi negozi ma vietare il parcheggio in una delle vie più belle di Trento secondo me è molto positivo. Gli stalli per disabili hanno conservato la loro presenza è decisamente importante”.
Sabrina Feller, dal 2009 lavora nel negozio storico Sosi: “Sono molto favorevole all’ordinanza: certo, ci vorrà un po’ di tempo per valutare benefici ed effetti ma se insieme a questo divieto si unisce pure il restauro e l’imbiancatura dei portici… sarebbe la soluzione migliore in tutti i sensi”.
Alle 9.23, il carro attrezzi ha concluso la sua operazione di rimozione.
Ivano Mosca Zecchinato è il coadiutore della rivendita tabacchi edicola n. 10 al civico 112. La titolare è la figlia Alessia che lo raggiunge poco dopo: “Forse inizialmente il disagio maggiore lo potranno avere i residenti con il carico e lo scarico di bagagli, spesa, oggetti ingombranti, vista anche la concomitante mancanza di posti in piazza della Mostra. Ma credo che a ben vedere la soluzione sia ottimale; la clientela della nostra rivendita comunque è composta in prevalenza da residenti e turisti di passaggio che quindi arrivano nella quasi totalità a piedi. Per il resto noi abitiamo fuori dal centro storico e da questo punto di vista non siamo direttamente interessati al problema”.
Transita dal castello del Buonconsiglio, chiuso perché è lunedì anche se i giardini sono sempre accessibili, una folta comitiva di turisti tedeschi che sostano all’imbocco della via nel lato del “canton”. Tutti con la macchina fotografica, tutti attirati dallo splendore dei portici e dall’assenza di auto.
In fondo alla via, nella biforcazione che porta a piazza Sanzio ed alle omonime scuole, Massimo D’Achille, titolare della Promoevent: “Potrebbe essere interessante vedere passare la gente anche da qui ma è necessario creare un motivo per cui dovrebbe farlo! Sabato molti transitavano e sostavano ma solo grazie alla musica organizzata per Trento Aperta. Bisogna studiare motivi validi per cui uno continui ad entrare in centro storico anche da questo lato della via non solo dal passaggio Dorigoni e dal Porteghèt! Tutti dicono che è una via bellissima, che ci sono palazzi meravigliosi ma poi vanno da un’altra parte; troviamo tutti insieme una soluzione per il dopo estate, perché togliere solo le auto non basta. Considerando pure che ci è stata levata piazza della Mostra ed il parcheggio all’autosilo, tutti ormai lo sanno, da solo non basta più”.
E lancia una proposta: “Perché non si coprono le vetrine dei negozi sfitti o le serrande abbassate con delle fotografie? Perché non si studia con il Comune il modo di lanciare una proposta agli appassionati di realizzare immagini della città che verrebbero poi esposte negli spazi vuoti, attirando così la gente e pure i turisti?
La proposta non dovrebbe limitarsi a via del Suffragio ma potrebbe essere applicata a tutti i negozi vuoti della città che purtroppo sono sempre di più!”.