Via Marighetto, partita la raccolta firme

Dopo l’arrivo di CasaPound, i residenti chiedono che venga rispettata la loro sicurezza e tranquillità



TRENTO. Anche venerdì sera c’è stata tensione nella zona di via Marighetto. Tensione perché era in programma l’apertura del centro di CasaPound e a poca distanza si sono ritrovati gli anarchici. In mezzo le forze dell’ordine e il tutto si è risolto in fretta e senza incidenti. Ma per chi vive in quella strada, la vita appare molto cambiata. Ed ecco quindi la raccolta di firme nata dal comitato spontaneo via Marighetto che è partita ufficialmente e che è molto chiara. «Visto quanto accaduto sabato 9 novembre, dove solamente la presenza massiccia delle forze dell’ordine ha evitato che via Marighetto si trasformasse in terreno di scontro fra opposte fazioni, i firmatari di questa petizione chiedono al Commissario del Governo, al Questore e al Sindaco di Trento di verificare se la presenza della sede di CasaPound, «Il Baluardo», sia compatibile con l’irrinunciabile diritto alla sicurezza e alla tranquillità di persone e cose che vivono nella zona». Insomma vogliono una risposta certa. E vanno oltre. «Il lunedì successivo la strada è stata militarizzata con mezzi blindati di polizia e carabinieri» e il timore è che succeda «ogni qualvolta la sede di CasaPound venga aperta per incontri o riunioni, con conseguente chiusura dell’accesso principale della strada».

E la presenza fino a tarda notte delle forze dell’ordine (di cui viene apprezzato l’impegno) è z inconciliabile con il diritto al riposo notturno dei residenti». Infine «i firmatari di questa petizione, senza entrare nel merito del dibattito politico sorto attorno alla vicenda, chiedono dunque alle autorità competenti di trovare una soluzione che consenta a coloro che abitano in Via Marighetto di tornare alla situazione di tranquillità e di vivibilità che contraddistingueva la zona prima che venisse aperta la sede di CasaPound.













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