Vandali in azione alla Uil Presa di mira la sede di Pergine
TRENTO. Atti vandalici alla sede della Uil di Pergine Valsugana. Preso di mira l’ufficio che si trova nel complesso commerciale Ponte Regio all’inizio della città. Ignoti hanno infierito contro la...
TRENTO. Atti vandalici alla sede della Uil di Pergine Valsugana. Preso di mira l’ufficio che si trova nel complesso commerciale Ponte Regio all’inizio della città. Ignoti hanno infierito contro la porta di ingresso dell’ufficio del sindacato.
Walter Alotti, segretario generale della Uil del Trentino racconta i fatti. «Dopo quanto accaduto a Trento nell’autunno scorso, nella giornata di mercoledì siamo stati nuovamente presi di mira. La sede di Ponte Regio, all’ingresso di Pergine Valsugana, ha avuto il portoncino blindato danneggiato e il personale, il giorno successivo, non ha potuto accedere agli uffici. Solo l’intervento di un artigiano ha permesso l’apertura della porta.
I danni si limitano a questo ma spiace constatare che sono stati un sindacato, un patronato ed un Caf ad essere stati presi di mira.
In questo specifico frangente, crediamo di poter ascrivere la colpa ad un presunto utente che, non informato della chiusura settimanale del mercoledì, ha sfogato la sua rabbia contro la porta d’ingresso. Il fatto si qualifica da solo ma spiace constatare che sempre più spesso si faccia ricorso a metodi che nulla hanno a che vedere con la civile convivenza».
Lo scorso autunno gli atti vandalici avevano interessato le due sedi del sindacato in via Matteotti e la sede confederale e la Uiltucs. Nella notte del 21 settembre ignoti avevano infierito su vetrate e serrature. Con lo spray avevano vergato scritte rosse: “la Uil specula sui morti in carcere"; "a Spini si muore, la Uil difende i secondini".
Allora le serrature delle porte del sindacato furono anche tappate con il silicone. Il segretario Alotti sporse denuncia. Qualche tempo prima, il sindacato di via Matteotti, con la categoria della polizia penitenziaria, aveva denunciato la carenza degli organici presso la casa circondariale di Spini di Gardolo, dopo un sopralluogo. Solidarietà e condanna del gesto furono subito espresse da parte delle altre sigle sindacali, Cgil e Cisl. Ferma fu anche la condanna da parte della politica locale.
(c.l)