Una stele per ricordare il sogno di Antonio

Trento. Accanto all’ulivo messo a dimora un anno fa per ricordare antonio megalizzi, ora c’è una stele che racconta anche a chi non lo ha conosciuto, chi era il giovane trentino morto per mano di un...



Trento. Accanto all’ulivo messo a dimora un anno fa per ricordare antonio megalizzi, ora c’è una stele che racconta anche a chi non lo ha conosciuto, chi era il giovane trentino morto per mano di un terrorista il 14 dicembre del 2018 al mercatino di natale di strasburgo. a parlare di lui, di antonio, ieri nel giardino di palazzo prodi in via tommaso gar erano in tanti. parole dettate dal cuore e interrotte ogni tanto dal passaggio dei treni. che però quasi non disturbavano perché anche quei vagoni diretti chissà dove, in qualche modo raccontavano di antonio, del suo essere trentino, italiano ed europeo. treni che uniscono persone diverse, come l’europa che per megalizzi era un punto di partenza e un punto di arrivo. «la morte di antonio ci ha lasciato un dolore enorme - ha spiegato il rettore paolo collini - ma la tragedia è stata anche un risveglio delle coscienze. ha aperto uno squarcio di verità nella nebbia che vuol far credere che l’europa non sia amata. invece lo è come era amata da antonio: in modo razionale. conoscere per sapere e per raccontare, questo era antonio, questo è l’insegnamento che ha lasciato a tutti noi. e ci ha lasciato in eredità anche il suo modo di essere un giovane trentino, italiano ed europeo, cittadino consapevole». ma non solo. antonio ci ha lasciato anche un sogno come ha ricordato il sindaco di trento, alessandro andreatta. «ci ha donato il suo sogno - ha spiegato - e noi oggi vogliamo essere qui, accanto a lui e al suo sogno». i valori di antonio come punto di partenza per continuare a coltivare il sogno è stato il concetto espresso dall’assessore provinciale mirko bisesti, che ha voluto ringraziare i famigliari del giovane e anche l’ordine del giornalisti per quanto è stato fatto in memoria del ragazzo. un pensiero alla famiglia e alla fidanzata luano moresco è arrivato anche dal commissario del governo sandro lombardi invitando tutti a ricordarsi quotidianamente di antonio paragonato ad un martire, da più persone.

Il tema del sogno è stato ripreso anche da don marco saiani, il vicario del vescovo tisi. «quello che antonio ha fatto e ha costruito - ha spiegato - e anche la sua morte hanno fatto risorgere la consapevolezza di un sogno». un sogno che parla di pace, di fratellanza, di condivisione fra le diversità. di europa insomma. l’ultima a prendere la parola nella cerimonia di ieri pomeriggio, è stata la fidanzata di antonio, luana moresco. «non c’è luogo più adatto dell’università - ha detto - per ricordare antonio. la sentiva la sua comunità, la sua casa. qui è cresciuto, qui è cambiato. noi tutti siamo veramente onorati di questa stele e lo posso dire con sicurezza: ne sarebbe onorato anche antonio». l’ultimo atto della cerimonia è stato lo svelamento della stele. accanto ai genitori domenico e anna maria, alla sorella federica e alla fidanzata luana, le autorità, dal rettore, al sindaco, dall’assessore provinciale al commissario del governo. «ad antonio megalizzi, che ha inseguito il sogno di un’europa giusta, libera e unita nella diversità, attraverso la sua passione per la verità neLla formazione e nell'informazione», queste le parole scelte e che saranno lette da migliaia di persone nel giardino del dipartimento di lettere e filosofia. migliaia di persone attraverso le quali il sogno di antonio continuerà a vivere. poi a palazzo geremia c’è stata la presentazione del libro scritto da paolo borrometti «il sogno di antonio», con il presidente del fnsi giuseppe giulietti, che ha lanciato un appello per la liberazione di patrick george zaky, rinchiuso in carcere in egitto. e oggi il presidente del parlamento europeo david sassoli sarà in sala depero alle 10.30 per l’inaugurazione della «fondazione megalizzi».













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