«Un posto di lavoro, un regalo impensabile»
La moglie dell’operaio della Sicor spa, madre di tre figlie, è ancora commossa dalla disponibilità dei titolari dell’azienda e dalla colletta dei colleghi di lavoro
ROVERETO. La moglie di Luis Lyardet, l’operaio della Sicor, morto improvvisamente mentre si trovata in vacanza in Spagna, è commossa. Fino alle lacrime. Assieme alle tre figlie sta superando il gravissimo lutto familiare, «sto ancora facendo un sacco di carte - racconta - ma quello che hanno fatto i proprietari della ditta dove lavorava mio marito e i suoi stessi colleghi di lavoro mi hanno stupito e commosso. Mi hanno fatto capire quanto Luis era apprezzato e stimato». La voce si increspa, prende fiato la signora Lyardet. «Non me l’aspettavo tutto questo affetto, per me è stata una cosa impensabile - racconta ancora - anche il giorno dell’addio a mio marito è stato particolare. Noi siamo buddisti. Ho aperto le porte della nostra casa. Chi voleva salutarlo per l’ultima volta poteva farlo. Dagli amici ai vicini di casa. Sono venuti tutti i suoi colleghi. Anche in azienda, mi sono trovata davanti tutti i responsabili della ditta e mi hanno fatto le condoglianze». La moglie dello sfortunato operaio è ancora confusa da tanta sensibilità: «In azienda si sono resi disponibili e mi hanno offerto un lavoro. Li ringrazio ancora tanto. Presto dovrei iniziare a lavorare». Sembra la storia di un film, ma ancora una volta la realtà vince sulla finzione. «I colleghi di Luis hanno anche fatto una colletta, per me e le mie figlie. Hanno raccolto tanti soldi. Non ci volevo credere. Li ringrazio ancora tutti quanti. Sono stati meravigliosi».
Dopo il nostro articolo, i commenti si sono sprecati. Come quello del segretario della Cgil, Paolo Burli. «Il prestito della Cassa Rurale di Rovereto per i 120 operai della Gallox e il contratto di lavoro offerto dalla Sicor spa alla moglie dell’operaio morto in vacanza sono notizie importanti che danno motivo di speranza per il futuro. Anche se siamo in un periodo di forte crisi che sta mettendo in difficoltà le famiglie e anche la parte più debole della nostra società fa piacere notare che nella zona industriale di Rovereto ci sono forti segnali di reazione che portano alla maggiore coesione sociale. Noi l’abbiamo sempre chiesto.Segnali che io interpreto positivamente e che mi auguro diventino esempi per altre realtà industriali del nostro Trentino».
La notizia, pubblicata sulla nostra pagina web e sulla quella di Facebook, in poche ore ha ricevuto solo complimenti, è stata condivisa da una decine di utenti e commentata in poche ore da una sessantina di lettori. Fra le tante, scegliamo le frasi di Gino Pomella, presidente delle Acli di Mezzolombardo: «Bellissima notizia e un grazie sia alla Società che ai dipendenti. Questa è vera solidarietà ed in tempi come questi si può notare come essa sia in tanti di noi. Auguro a questa madre di poter trovare così un pochino di serenità».(n.f.)