Un maxi prestito alle Apt del Trentino
Slittano i finanziamenti provinciali, interviene Cassa centrale banca per garantire i pagamenti a dipendenti e fornitori
TRENTO. Il patto di stabilità fa slittare i finanziamenti provinciali alle Apt del Trentino e (per salvare gli stipendi dei dipendenti e i pagamenti dei fornitori) interviene Cassa centrale banca che - nell’ambito di un accordo tra gli uffici turistici, la Provincia e il credito cooperativo - garantirà un prestito a condizioni agevolate alle aziende che non riuscirebbero ad arrivare al 2016. Accade anche questo in Trentino, dopo che anche i Comuni avevano denunciato nei giorni scorsi una grave crisi di liquidità. Lo slittamento dei pagamenti era annunciato, ma alcune Apt - soprattutto quelle con la struttura maggiore e che ricevono i finanziamenti provinciali più consistenti - si sono ritrovate con il conto in rosso. La settimana scorsa c’è stata una riunione dei vertici degli uffici turistici e il 7 ottobre Cassa centrale banca dovrebbe approvare le condizioni per il prestito alle Apt, con la garanzia che la Provincia pagherà nel 2016 le somme che in genere arrivavano alle aziende turistiche in questo periodo: si tratta di un prestito fino alla somma prevista dalla Provincia al tasso dell’1,5 per cento.
Ma tra i vertici delle Apt c’è grande preoccupazione per il futuro perché si tratta solo del rinvio di una situazione che si trascinerà fino al 2018, quando è previsto l’allentamento della cinghia del patto di stabilità.
Con grande probabilità il credito garantito dalla Cooperazione servirà alla valle di Fassa e ad altre grandi Apt come Campiglio e Ingarda Trentino, ma le condizioni saranno le stesse per tutte le Azienze turistiche che potranno ricorrere al credito. Si tratta dello stesso procedimento già adottato nei confronti dei fornitori della Provincia in difficoltà per il ritardo nei pagamenti.
E’ solo l’ultimo atto di un anno difficile per i conti della promozione turistica trentina. Doveva essere l’anno della tassa sul turismo, ma in primavera è arrivato il contrordine: si parte in autunno. Allora intervenne la Provincia a rimediare ai mancati introiti (sebbene in misura inferiore rispetto al previsto) delle Apt che già avevano programmato la propria attività. E ora lo slittamento del secondo accanto sulle spese del 2015. In genere a fine estate le Apt potevano contare sull’80 per cento dei finanziamenti, mentre quest’anno è stato pagato solo il 40 per cento. E l’arrivo della tassa di soggiorno (previsto per novembre) non lascia ben sperare, anche perché i soldi saranno riscossi dalla Provincia e quindi c’è il rischio che anch’essi finiscano nella rete di revisione della spesa prevista dal passo di stabilità.
Di certo c’è che i dipendenti riceveranno gli stipendi e che i rappresentanti legali delle Apt non dovranno garantire il prestito personalmente poiché alla Cooperazione dovrebbe bastare l’assicurazione (da parte della Provincia) che l’acconto sarà pagato nel 2016.