Un'invasione di vespe e calabroni
Due ricoverati al pronto soccorso per il rischio di uno choc anafilattico
TRENTO. C'è chi le definisce francesi, chi giganti. Quello che è certo è che in questi giorni il caldo sta causando una maggiore diffusione di vespe e api. Lo confermano i vigili del fuoco che sono intervenuti con più frequenza per le chiamate di persone «attaccate» dagli insetti. Più molesti ancora i calabroni, grosse vespe dal colore arancio rossiccio. Due persone l'altro ieri sono finite al pronto soccorso.
L'intervento al pronto soccorso è stato necessario perché si trattava di persone a rischio choc anafilattico, perché allergiche, alle quali sono stati somministrati cortisone e antistaminici. Le due persone soccorse erano a Vigo Meano e hanno raccontato di essere state attaccate da vespe giganti. Appena riconosciuti i sintomi di allergia (mal di testa, capogiri, ipotensione) è stato allertato il 118. Contemporaneamente sono stati chiamati i vigili del fuoco, per disinfestare dagli insetti i giardini.
Il primario del Pronto Soccorso, Claudio Ramponi, raccomanda che in caso di punture di vespe o api, se si presentano sintomi che possono portare allo choc anafilattico, si chiami subito il 118. Sull'altro fronte, il funzionario di servizio dei vigili del fuoco, ammette che in questi giorni gli interventi per i fastidiosi insetti sono stati numerosi. «L'altra notte - racconta - dalle 20 in poi abbiamo ricevuto tre chiamate per nidi di vespe. Una situazione anomala, visto che questi interventi si fanno di più in primavera. Da quando è scoppiato il caldo, abbiamo avuto un aumento di richieste: le vespe si annidano più che altro nei cassonetti delle tapparelle, ma fanno nidi anche in terra».
La novità di quest'anno sembra l'arrivo di queste vespe «giganti», specie di origine asiatica arrivata in Europa per il commercio di alimentari con la Cina. Chiediamo ad Alessandra Franceschini, entomologa del Museo di scienze naturali di Trento, se c'è la possibilità di un arrivo anche in Italia di questi calabroni. «Va detto prima di tutto che vespe e calabroni - risponde - si diffondono più facilmente nei periodi di caldo umido. Per quanto riguarda il presunto arrivo del calabrone asiatico, ci andrei cauta, per non creare infondati allarmismi. E' vero che in Francia si è diffuso il calabrone dal nome scientifico Vespa velutina, ma di specie asiatiche ce ne sono più d'una e non possiamo affermare che le punture dei giorni scorsi siano da attribuire a loro. Va detto che i calabroni procurano punture più dolorose e si distinguono per le dimensioni e per i colori: i nostri hanno strisce più sull'arancio-rossiccio, mentre quelli asiatici hanno un colore più scuro. E' bene fare attenzione quando si va nei boschi o in giardino e, soprattutto, non portare con se dolci o panini, di cui le vespe sono ghiotte».