Un gufo reale con l’ala spezzata è stato salvato dai forestali
Roveré della Luna, a causare l’incidente in campagna forse è stato un cavo delle pergole La Rotaliana è una delle zone più popolate dal rapace, molto utile perché si ciba di ratti
MEZZOCORONA. Un mondo sempre più urbanizzato non fa bene agli animali selvatici, che spesso incorrono in incidenti pericolosi. Per fortuna ci sono persone che si occupano di salvarli: è il caso della femmina di gufo reale ritrovata da due guardie forestali della Stazione della Rotaliana Königsberg lo scorso lunedì nelle campagne fra Rovere della Luna e Mezzocorona, affidata dalle cure esperte dei veterinari della Lipu di Trento.
Il rapace, del peso di circa due chili, era stato avvistato mentre si aggirava, con un'ala malconcia, fra i filari delle viti: «Dopo una prima segnalazione- ha raccontato Andrea Nicolussi Castellan, una delle guardie intervenute - siamo riusciti a catturare il volatile.Con una coperta l'abbiamo tranquillizzato e trasportato al centro di protezione dei volatili dove sono state valutate le sue condizioni». L'ulna e il radio dell'ala sinistra erano spezzate, ma le radiografie effettuate dalla veterinaria Silvia Nones, hanno accertato una frattura netta, quindi riparabile con un intervento, che dovrebbe portare al pieno recupero della funzionalità.
Al centro Lipu di San Rocco di Villazzano il rapace è stato nutrito, non mangiava probabilmente da giorni, e sarà operato a breve. «La ferita è stata causata dall'impatto con dei cavi - spiega ancora Nicolussi Castellan - nella zona ce ne sono sia di elettrici che per il sostegno delle pergole, ed è più probabile che siano stati questi ultimi a causare l'incidente visto che sull'ala non c'erano segni di bruciature. Purtroppo si stima che circa un 20 per cento dei gufi muoia nel primo anno di vita proprio a causa dello scontro con i cavi. Speriamo che in questo periodo di nidificazioni i nuovi nati i siano abbastanza grandi perché il maschio riesca a provvedere loro da solo». Qualche tempo fa un altro esemplare di gufo reale era stato salvato da una situazione ancora più difficile: era sprofondato nei liquami di scarico della stalla nella stessa zona, probabilmente inseguendo dei ratti: nonostante la sua condizione fosse al limite, i forestali non hanno avuto dubbi e hanno recuperato l'animale. «E importante salvare questi uccelli: sono grandi predatori,monogami, si nutrono principalmente di topi e ratti, si tratta del più grande e misterioso rapace notturno europeo, con 70 centimetri di altezza e 2 metri di apertura alare, e la zona fra Roverè dela Luna e Trento è quella che a livello italiano presenta la più alta densità di nidificazione di gufo reale, anche grazie alla vicinanza di aree protette». Per questo motivo sono vitali anche la collaborazione dei cittadini nel segnalare un animale in difficoltà e l'esistenza di associazioni come la Lipu che svolgono un ruolo importante nella difesa di questi volatili.
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