Uffici circoscrizionali al via la cura dimagrante

In aula la riforma dello statuto. Tomasi: «Non servono 12 anagrafe, ripensiamo orari e funzioni». Dalla prossima legislatura via indennità e gettoni ai consiglieri


di Chiara Bert


TRENTO. Niente accorpamenti, scoglio insormontabile - nonostante anni di discussioni e proposte - di fronte ai campanilismi di quartieri e sobborghi. Niente riduzione delle indennità e dei gettoni: anche su questo l’accordo non si è trovato. Ma alla vigilia dell’inizio del semestre bianco prima delle elezioni del prossimo maggio, il consiglio comunale si ritrova comunque alle prese con una mini-riforma delle circoscrizioni. Sul tavolo, da ieri sera, c’è la modifica del Titolo V dello statuto, che riguarda gli organi decentrati. «Non è stato facile trovare un accordo su alcune modifiche - ha ammesso l’assessore al decentramento Renato Tomasi - siamo partiti da chi voleva stravolgere tutto e chi non voleva cambiare niente».

Partecipazione, pareri, uffici, i temi in discussione. «Gli accordi con le altre amministrazioni e con gli ordini professionali - ha spiegato Tomasi - hanno portato a ridurre per i cittadini la necessità di procurarsi tanti certificati, perchè basta entrare nel data base del Comune e autostamparseli. Allora dobbiamo interrogarci se 12 uffici anagrafe, aperti tutti nello stesso orario (8.30-12), oggi sono necessari. Dobbiamo cambiare per risparmiare e contemporaneamente migliorare il servizio ai cittadini».

L’attuale statuto prevede che ogni circoscrizione abbia il proprio ufficio anagrafe decentrato. In futuro - ha spiegato ieri Tomasi - non sarà più così. Non potrà esserlo per il calo di risorse a disposizione, e per la progressiva riduzione del personale (-12% entro il 2107) conseguente al blocco del turn over. «Ma sarà utile - aggiunge l’assessore - ripensare nuove funzioni per gli uffici, tenendo alcuni uffici anagrafe con orari differenziati, magari aperti a scavalco in modo da assicurare un servizio più efficiente per gli utenti».

Un’altra modifica in discussione riguarda l’espressione dei pareri da parte delle circoscrizioni, con il Comune che sarà chiamato a richiedere un parere obbligatorio sugli aspetti di carattere generale, mentre le richieste di parere sugli argomenti di interesse strettamente circoscrizionale saranno inserite nel regolamento. Di qui l’appello di Tomasi: «L’impegno che tutti dobbiamo prenderci è di riformare il regolamento del decentramento coinvolgendo tutti i protagonisti».

La mini-riforma non tocca l’articolo 55 bis, quello che regolamenta le indennità dei presidenti di circoscrizione e il gettone di presenza per i consiglieri. «Le modifiche al regolamento si possono fare anche negli ultimi 6 mesi della legislatura», ricorda Tomasi. Ma tutto lascia credere che non ne arriveranno. E allora, ha ricordato ieri in aula l’assessore, se il consiglio non interverrà con una delibera dalla prossima legislatura entrerà in vigore la nuova legge regionale che azzera le (da sempre contestate) indennità dei presidenti e i gettoni per i consiglieri circoscrizionali e per i consiglieri comunali nelle commissioni.

Il consiglio comunale potrebbe intervenire con alcuni paletti: le indennità dei presidenti non potranno in ogni caso superare il 10% dell’indennità del sindaco (540 euro netti) e i gettoni non potranno essere più del 50% del gettone in consiglio comunale, ovvero massimo 60 euro).













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